Procede la campagna elettorale in vista delle elezioni europee di giugno. I candidati e i movimenti politici devono fare i conti con una crisi internazionale dettata dai conflitti in corso (tra Russia e Ucraina, e in Medio Oriente) e dalle loro conseguenze. Inoltre, le questioni relative alla protesta dei lavoratori agricoli sono ancora aperte. A questo proposito, l’11 aprile il Parlamento europeo ha dato il via libera, con 432 voti a favore, 155 contrari e 13 astensioni, all’attivazione della procedura d’urgenza per approvare la semplificazione della Politica Agricola Comune (PAC) proposta dalla Commissione europea a metà marzo.
Diverse le misure in esame – che saranno poi votate concretamente nella sessione plenaria di Strasburgo (22-25 aprile) – come la revisione di alcune disposizioni della Politica Agricola Comune al fine di semplificare le procedure, ridurre gli oneri per le aziende agricole – soprattutto quelle più piccole – e rendere più flessibili gli obblighi da rispettare nell’ambito della condizionalità rafforzata.
Come ha spiegato la Presidente von der Leyen durante il dibattito del 15 marzo, quella della Commissione è un’azione forte che mira a “supportare i nostri agricoltori in un momento in cui devono affrontare molte sfide e preoccupazioni. Stiamo inviando un messaggio chiaro: la politica agricola si sta adattando alle realtà in evoluzione, rimanendo concentrata sulla priorità principale della protezione dell’ambiente e dell’adattamento al cambiamento climatico.“. Oltre alle rassicurazioni condivise per i lavoratori del settore, la von der Leyen ha anche chiarito che qualsiasi intervento dovrà preservare il lavoro agricolo ma anche rispettare il clima e l’ambiente.
L’impronta italiana sulla questione e la revisione della PAC
Fin dalle prime battute della protesta portata avanti dai lavoratori agricoli, il governo italiano si è reso disponibile al dialogo e alla cooperazione, sottolineando gli sforzi compiuti per sostenere il settore e consentirne una crescita determinante. In questo senso, il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha espresso grande soddisfazione, dichiarando: “Con il via libera a Bruxelles da parte del Comitato Speciale Agricoltura, oggi compiamo un ulteriore passo avanti verso la revisione e la semplificazione della PAC. Il voto di oggi è un risultato fondamentale che deriva anche dal documento strategico presentato dall’Italia all’AGRIFISH lo scorso febbraio e dall’azione del Governo, che ha portato con successo il tema dell’agricoltura sul tavolo dell’ultimo Consiglio Europeo”.
Ha, inoltre, sottolineato l’importanza di ridurre gli oneri amministrativi e burocratici, di una maggiore flessibilità nel rispetto dei vincoli ambientali e di tutelare il diritto di ogni cittadino a un’alimentazione sana.
Durante il suo recente incontro con il Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, il Presidente Meloni ha inoltre ribadito l’importanza di “una rapida attuazione della revisione della Politica Agricola Comune e delle misure per alleviare la pressione finanziaria sugli agricoltori concordate al Consiglio Europeo di marzo“.
Il commento di Nicola Procaccini, co-presidente dell’ECR
Durante il proprio tour elettorale, è tornato sull’argomento il co-presidente dell’ECR Nicola Procaccini sottolineando, nel caso specifico, il lavoro svolto su scala nazionale e internazionale dal governo italiano.
“L’approvazione da parte del Comitato Speciale Agricoltura della revisione della Politica Agricola Comune, proposta dalla Commissione Europea, è un successo dell’azione del governo italiano in Europa“, ha condiviso. “La modifica non sarebbe stata possibile senza l’intervento decisivo del nostro governo, che ha sempre mantenuto questa posizione a fianco degli agricoltori e degli operatori del settore. La revisione, che riduce gli oneri amministrativi e fornisce una maggiore flessibilità per il rispetto dei vincoli ambientali – esentando le piccole aziende agricole con meno di 10 ettari dai controlli e dalle sanzioni legate alla PAC – incorpora alcune delle proposte contenute nella posizione italiana presentata dal Ministro Lollobrigida al Consiglio AGRIFISH di febbraio“.
Anche perché, sempre in riferimento a quanto dichiarato dallo stesso Procaccini nelle scorse settimane, “La PAC in vigore, negoziata prima dell’emergenza Covid e dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, con la relativa spirale inflazionistica, deve essere adeguata per sostenere il settore agricolo e allentare i vincoli verdi imposti dalla visione ideologica della sinistra guidata da Timmermans.“. Pertanto, sia la priorità italiana che quella europea è l’adeguatezza delle misure adottate per i lavoratori del settore.