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Asilo e migrazione, l’ECR chiede un regolamento di screening più efficiente

Legale - Aprile 9, 2024

L’approccio dell’Unione Europea all’asilo e alla migrazione è stato significativamente aggiornato con l’adozione del Nuovo Patto sulla Migrazione e l’Asilo, volto a creare un quadro più equo, efficiente e sostenibile per la gestione di tali questioni all’interno dell’UE. Il patto, proposto nel settembre 2020 e approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio nel dicembre 2023, mira a gestire la migrazione a lungo termine fornendo condizioni chiare e umane per le persone che arrivano nell’UE e stabilendo una strategia comune basata sulla solidarietà, la responsabilità e il rispetto dei diritti umani.

Le componenti principali del patto includono:

  1. **Regolamento sullo screening**: Norme uniformi per l’identificazione dei cittadini extracomunitari all’arrivo, per aumentare la sicurezza nell’area Schengen.
  2. **Regolamento Eurodac**: Un database potenziato per un’individuazione più accurata dei movimenti non autorizzati.
  3. **Regolamento sulle procedure di asilo**: Snellimento delle procedure di asilo, rimpatrio e frontiera.
  4. **Regolamento sulla gestione della migrazione per asilo**: Un nuovo meccanismo di solidarietà tra gli Stati membri per distribuire in modo più uniforme la responsabilità delle domande di asilo.
  5. **Regolamento sulle crisi e le cause di forza maggiore**: Misure preparatorie per gestire meglio le future crisi migratorie.

Il patto enfatizza l’efficienza e la chiarezza nel trattamento delle richieste di asilo, con particolare attenzione alla definizione di responsabilità chiare e al ripristino della fiducia tra gli Stati membri. Il programma prevede nuovi controlli obbligatori prima dell’ingresso, procedure di asilo più rapide alla frontiera e una migliore gestione dei dati attraverso la banca dati Eurodac per combattere la migrazione irregolare. Inoltre, incorpora una garanzia legale per il rispetto dei diritti fondamentali, con meccanismi di monitoraggio indipendenti e valutazioni individuali delle richieste di asilo per proteggere l’accesso all’asilo e altri diritti.

La solidarietà tra gli Stati membri è una pietra miliare del patto, con meccanismi di condivisione dell’onere della migrazione attraverso la ricollocazione, il sostegno operativo e il rafforzamento delle capacità per le procedure di asilo. Sono previste risposte su misura per scenari specifici, tra cui la gestione delle persone vulnerabili scoperte durante le operazioni di ricerca e salvataggio e l’alleggerimento delle pressioni sui sistemi di gestione della migrazione degli Stati membri.

Questo approccio inclusivo, che integra i punti di vista di tutte le parti interessate, segna un passo significativo verso la risoluzione dell’annosa situazione di stallo politico in cui versa la politica di asilo e migrazione dell’UE, con l’obiettivo di garantire che la migrazione sia gestita in modo equo, efficace e in linea con i valori dell’UE e le leggi internazionali.

Nella mini-plenaria che si terrà a Bruxelles a partire da mercoledì pomeriggio, gli eurodeputati discuteranno e voteranno su un aggiornamento delle leggi dell’UE in materia di asilo e migrazione. Tra le misure proposte c’è un regolamento sulle procedure di screening per i cittadini extracomunitari alle frontiere esterne. Questo accordo preliminare consentirebbe agli Stati membri di effettuare controlli sui migranti irregolari fermati sia alle frontiere esterne che all’interno del Paese. Lo screening includerebbe esami medici, controlli d’identità, controlli di sicurezza e raccolta di dati biometrici, per poi concludere con il rinvio dei non-cittadini alle procedure di asilo appropriate o al rimpatrio, a seconda della situazione. Il team ECR sottolinea che un regolamento di screening efficace consentirebbe di identificare rapidamente le persone con una bassa probabilità di ottenere la protezione internazionale, facilitando così il processo di rimpatrio per coloro a cui è stato rifiutato l’accesso.

Verrà inoltre discusso e votato un dossier volto a rendere più efficaci e uniformi le procedure di rimpatrio negli Stati membri, introducendo una procedura di rimpatrio alla frontiera. Il Gruppo ECR esprime le proprie preoccupazioni in merito a questa misura, sottolineando che, affinché tale regolamento sia veramente efficace, è essenziale non solo rendere obbligatoria la procedura di frontiera, ma anche attuare miglioramenti significativi nella politica di rimpatrio.

Il Parlamento europeo valuterà e deciderà come affrontare le emergenze migratorie apportando modifiche ai protocolli e alla normale gestione dell’asilo. Ciò include la concessione di termini più lunghi e un uso più esteso di procedure specifiche alla frontiera. La legislazione proposta include anche una revisione dei meccanismi di ripartizione degli oneri, che potrebbe significare che alcuni Stati membri saranno obbligati ad ampliare i loro programmi di reinsediamento al di là di quanto equamente previsto. Pur riconoscendo alcuni vantaggi, il Gruppo ECR è preoccupato per la mancanza di linee guida chiare sulla politica di restituzione.