È passato più di un mese da quando il politico conservatore Alejo Vidal-Quadras è stato colpito da un proiettile in pieno centro a Madrid.
L’attacco è avvenuto poche ore dopo che il Partito Socialista (PSOE, S&D) aveva firmato l’accordo di amnistia con l’ex leader della regione catalana, Carles Puigdemont, che era fuggito.
Non c’è ancora una risposta chiara su chi ci sia dietro l’attacco.
Il tentato assassinio di Vidal Quadra sconvolse gli spagnoli e la comunità europea. Secondo gli osservatori, la Spagna non vedeva questo tipo di violenza su base politica dai tempi dell’attività del gruppo terroristico ETA.
Sono emerse molte speculazioni sul tentato omicidio di Vidal-Quadra. Le autorità spagnole non hanno escluso che si tratti di un potenziale caso di terrorismo in territorio europeo.
Per rispettare le norme penali nazionali, l’Alta Corte Nazionale (Audiencia Nacional) ha dichiarato il caso di Vidal-Quadras un’indagine “segreta” a causa della sua natura sensibile e politica.
E non c’è da stupirsi che il suo attentato abbia suscitato tanto scalpore in Spagna. Vidal-Quadras aveva – fino al giorno in cui è stato ucciso – una vita politica molto attiva, nonostante non avesse ricoperto alcun ruolo pubblico ufficiale per anni.
L’attentato è avvenuto in un clima politico molto teso, con il dibattito sulla rielezione del Primo Ministro Pedro Sánchez in Parlamento alle porte.
Il politico catalano è stato uno dei fondatori del partito conservatore Vox (ECR). Vidal-Quadras è stato anche il massimo esponente del Partido Popular (PP, PPE) in Catalogna ed è stato vicepresidente del Parlamento europeo.
I vertici di Vox e PP hanno condannato l’odioso attentato.
Il presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha dichiarato: “Questo Parlamento è sconvolto dalla notizia che l’ex membro e vicepresidente del Parlamento europeo, Alejo Vidal-Quadras, è stato ucciso in Spagna in quello che può essere descritto solo come un brutale e vile atto di violenza”.
Tutta l’Aula ha applaudito la sua dichiarazione in solidarietà con il ricoverato Vidal-Qaudras, tranne il gruppo S&D guidato dalla deputata spagnola Iratxe García.
Nei giorni precedenti l’attentato, Vidal-Quadras era stato sempre più critico nei confronti dei negoziati tra il PSOE e il partito separatista Junts per Catalunya di Puigdemont.
Pochi istanti prima dell’attacco ha postato su ‘X’: “il famigerato patto tra Sánchez e Puigdemont è già stato concordato”.
Secondo Vidal-Quadras, catalano anch’egli, l’accordo tra PSOE e Junts “schiaccia lo Stato di diritto”.
L’accordo “pone fine alla separazione dei poteri” e spinge la Spagna sull’orlo di una “tirannia totalitaria”.
L’accordo con Puigdemont ha dato a Sánchez abbastanza voti attivi favorevoli per essere rieletto premier il 16 novembre.
Le fughe di notizie dalle indagini ufficiali indicano almeno due teorie su chi si cela dietro l’attacco.
Una porta al Marocco, ma è stata oscurata dalla teoria iraniana. Secondo gli osservatori, il regime di Teheran potrebbe aver orchestrato l’attacco.
Vidal-Quadras è un convinto sostenitore dell’opposizione iraniana. Ha uno stretto rapporto con il Consiglio Nazionale della Resistenza iraniana.
Durante il suo ricovero all’ospedale Gregorio Marañón di Madrid, Vidal-Quadras ha puntato il dito contro l’Iran. Ha detto che hanno “complottato ed eseguito” il suo attentato.
Il killer è stato identificato come un cittadino francese di origine tunisina. I suoi potenziali legami con l’Iran non sono chiari. Secondo quanto riportato, dopo aver lasciato la Spagna per il Portogallo è fuggito in un Paese del Nord Africa. Non si sa dove si trovi attualmente.
La polizia nazionale spagnola ha arrestato almeno altri due sospetti nell’ambito dell’indagine sull’omicidio. Il complotto sarebbe stato pianificato con mesi di anticipo.
Non è ancora chiaro se dietro l’attentato ci sia il regime iraniano. Secondo gli analisti, tuttavia, non si tratta di un caso isolato, ma di un complotto più elaborato (potenzialmente internazionale).
Mentre l’anno si avvicina alla fine, la comunità spagnola ed europea chiede che i responsabili siano chiamati a rispondere.