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Esiste un sistema giudiziario affidabile?

Legale - Aprile 10, 2025

L’Europa soffre di molti mali e uno di questi è il deterioramento della fiducia nelle istituzioni pubbliche, dopo decenni di polarizzazione. Entrambi gli schieramenti politici hanno ragioni storiche – forse sia reali che immaginarie – per diffidare dei corpi giudiziari, delle forze dell’ordine e dei funzionari governativi.

Per l’ala sinistra può prevalere la convinzione che le istituzioni pubbliche siano corrotte dal capitalismo o da forze reazionarie repressive. La sinistra ha anche una storia di antagonismo verso le autorità tradizionali “borghesi”, come la polizia e i diritti di proprietà.

Per la destra, e soprattutto negli ultimi tempi, le istituzioni pubbliche possono essere viste come infiltrate da burocrati progressisti, creati da professori universitari radicali con lo scopo di rovesciare i modi di vita tradizionali e inaugurare un nuovo ordine globale.

Mentre le più importanti visioni politiche contrapposte della nostra epoca si scontrano in Europa in varie elezioni, i cittadini diventano più diffidenti nei confronti della corruzione delle loro istituzioni comuni, a prescindere da quale delle due narrazioni sopra citate sia quella a cui più aderiscono. In un recente rapporto di Polling Europe, sono più numerosi gli europei, sparsi in tutta l’UE, che ritengono che l’integrità del sistema giudiziario del loro Paese sia compromessa da forze politiche, rispetto a quelli che credono che il sistema giudiziario sia indipendente come pubblicizzato. Questa sfiducia non è distribuita in modo uniforme – è più comune a destra – ma i risultati mostrano chiaramente che esiste una crisi di fiducia nei tribunali europei.

La destra ha ragione sui tribunali?

In totale, il 57% degli oltre 5.000 intervistati da Polling Europe ritiene che il sistema giudiziario del proprio paese sia “condizionato dal potere politico”. La maggior parte di loro (37% in totale) ritiene che sia solo parziale, ma il 20% crede che il sistema giudiziario sia completamente compromesso. Poco più di un terzo, il 36%, ritiene che i giudici siano “indipendenti”. Solo il 9% crede che l’ideale di una magistratura “completamente indipendente” sia vero. L’estremo “condizionato” è quindi due volte più grande dell’estremo “indipendente”.

Inoltre, il 50% degli intervistati dichiara di avere solo “poca” o nessuna fiducia nel proprio sistema giudiziario, rispetto al 46% che si dichiara più ottimista.

Il risultato pone la domanda su quale sia il futuro politico dell’Europa. Con il numero di idee radicali riguardanti l’immigrazione e le libertà civili che circolano nel discorso politico, i politici trascineranno i tribunali in un territorio inesplorato per molto tempo ancora, in tutta Europa. È quindi fondamentale mantenere la fiducia dei cittadini nello Stato di diritto. Allo stato attuale, la nostra civiltà ha evidentemente fallito in questo compito.

Secondo il sondaggio, gli intervistati che hanno votato per l’ultima volta per un partito affiliato al gruppo parlamentare europeo ECR sono i più scettici sull’indipendenza dei tribunali, con il 73%. Gli elettori di questo gruppo, a pari merito con gli elettori dei gruppi nazionalisti più duri PfE e ESN, hanno anche meno fiducia nel sistema giudiziario. Gli elettori dei gruppi di sinistra e più centristi hanno una visione significativamente più ottimistica del sistema giudiziario, in particolare gli elettori dei Verdi.

Se la percezione popolare illustrata dai numeri è indicativa della realtà, la narrazione conservatrice e nazionalista sui tribunali di parte progressista sembra essere la più veritiera. A favore della narrazione di destra contribuiscono anche le recenti e controverse sentenze dei tribunali in diverse parti d’Europa, accusate di ostacolare la democrazia elettorale: il divieto di partecipazione di due candidati nazionalisti alle elezioni presidenziali rumene e il divieto di partecipazione della prolifica Marine Le Pen alle elezioni presidenziali francesi. Vale la pena menzionare anche le controversie relative alla recente codifica della “giustizia a due livelli” nel Regno Unito, dove i giudici sono stati incaricati di dare ai criminali appartenenti a minoranze etniche e religiose dei vantaggi nelle sentenze.

Tutto ciò avviene dopo che i sistemi giuridici, non solo del Regno Unito, ma anche della Germania e della Svezia, sono stati criticati a livello internazionale per aver violato i diritti umani della libertà di parola, in una serie di incidenti che sono stati percepiti come pregiudizievoli nei confronti dei conservatori e dei nazionalisti.

Immaginari o reali che siano, i pregiudizi dimostrano che le magistrature di diversi paesi europei hanno un compito forse quasi impossibile di ricostruire la fiducia dei cittadini.

Un’osservazione sulla differenza tra fiducia e indipendenza

I risultati di Polling Europe mostrano che l’apprezzamento del pubblico per i tribunali indipendenti non è necessariamente congruente con la fiducia che ripone in essi. Non c’è un gruppo intervistato in cui i numeri coincidono perfettamente.

In alcuni gruppi la differenza è marginale: tra i liberali che votano per i partiti appartenenti al gruppo RE, il 50% si fida dei tribunali, mentre il 48% li ritiene indipendenti; per gli elettori dell’ECR i numeri sono rispettivamente 29 e 22. Tra gli elettori dei Verdi, invece, solo il 47% ritiene che il sistema giudiziario sia indipendente, ma il 60% si fida dei tribunali. Forse questo riflette l’atteggiamento di alcuni che accettano che il sistema giudiziario sia truccato, purché sia a loro favore.

Al contrario, sebbene il concetto di indipendenza dei tribunali dalle manipolazioni politiche sia un principio fondamentale dello stato di diritto e della società occidentale, alcuni gruppi potrebbero non fidarsi di un tribunale che sia davvero completamente indipendente dalla politica. Dopo tutto, anche gli studiosi e gli interpreti del diritto potrebbero aver bisogno di controlli e contrappesi, si potrebbe sostenere. Questo assomiglia a un atteggiamento che è stato evocato da vari leader populisti di destra in tempi e luoghi diversi, per chiedere conto alla magistratura in nome della democrazia.