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Il settore apistico europeo si schiera contro le frodi

Ambiente - Febbraio 3, 2025

I lavoratori del settore primario in tutta Europa hanno dovuto affrontare una serie di sfide, dalle fluttuazioni dei mercati globali alle politiche agricole mutevoli, fino alle crescenti pressioni ambientali. Tra queste industrie, l’apicoltura, una professione cruciale sia per le economie rurali che per gli ecosistemi, è stata particolarmente colpita. Nonostante sia spesso considerata una pratica di nicchia o tradizionale, l’apicoltura svolge un ruolo fondamentale per la sicurezza alimentare e la biodiversità, essendo una pietra miliare per l’impollinazione e la salute delle colture. Tuttavia, il settore è ora alle prese con una grave minaccia: la proliferazione di importazioni fraudolente di miele. In Spagna e in altri paesi europei, tra cui Francia e Portogallo, gli apicoltori hanno sollevato urgenti preoccupazioni per l’aumento di miele contraffatto sul mercato. Questo afflusso di prodotti fraudolenti, composti principalmente da zucchero, acqua e altri sostituti artificiali, sta mettendo a rischio la sopravvivenza di molte attività di apicoltura rurale. Con lo slogan “Gli apicoltori europei contro le frodi: Gli sciroppi prodotti non sono miele”, migliaia di apicoltori hanno recentemente protestato davanti alla sede della Commissione Europea a Madrid. Organizzata dall’associazione agricola COAG (Coordinator of Organisations of Farmers and Ranchers), la manifestazione ha messo in evidenza la crescente crisi del settore. Una delle principali lamentele degli apicoltori è che queste importazioni fraudolente vengono vendute a prezzi significativamente più bassi rispetto al miele autentico, mettendo i produttori nazionali in grave svantaggio. Secondo Pedro Lascertales, responsabile del settore apistico del COAG, le autorità hanno in gran parte chiuso un occhio su questo problema, nonostante l’aumento dei danni che ha causato. Il miele contraffatto sta invadendo il mercato, facendo crollare i prezzi e rendendo sempre più difficile la concorrenza dei produttori legittimi. Il problema si estende oltre la Spagna. Sono state organizzate proteste anche in paesi vicini come Francia e Portogallo. Un rapporto della Commissione Europea pubblicato a marzo ha rivelato che il 51% delle importazioni di miele in Spagna sono fraudolente e che l’85% delle aziende coinvolte in queste truffe continua a operare senza subire ripercussioni significative. L’assenza di controlli rigorosi alle frontiere ha permesso a queste importazioni di entrare nel mercato europeo senza alcun controllo, ingannando i consumatori e minando il sostentamento degli apicoltori di tutto il continente. L’impatto di questa crisi va oltre le preoccupazioni economiche. Le api sono essenziali per l’impollinazione, che è alla base della produzione alimentare globale e della salute dell’ecosistema. Nell’Unione Europea, circa l’84% delle specie vegetali si affida a impollinatori come le api, rendendo il settore dell’apicoltura fondamentale per il mantenimento della biodiversità e della sicurezza alimentare. Gli esperti stimano che quasi il 90% delle colture mondiali dipenda dall’impollinazione, sottolineando le conseguenze di vasta portata di un’industria apistica indebolita. Le importazioni fraudolente di miele, quindi, rappresentano una minaccia non solo economica ma anche ecologica. Dal punto di vista economico, il settore apistico spagnolo svolge un ruolo significativo sia nel mercato nazionale che in quello internazionale. Il paese produce tra le 27.000 e le 30.000 tonnellate di miele all’anno, grazie a 2,8 milioni di alveari e a circa 37.000 aziende apistiche, molte delle quali sono transumanti (migrano stagionalmente da una regione all’altra).

Nonostante questa forte capacità produttiva, il settore deve affrontare la feroce concorrenza del miele importato, in particolare da paesi come Cina, Ucraina e Portogallo. Sebbene il miele spagnolo sia rinomato per la sua eccezionale qualità e goda di un’elevata domanda nei mercati internazionali, come gli Stati Uniti e i paesi arabi, i produttori nazionali faticano a competere con i prodotti contraffatti a basso costo che invadono il mercato. Il miele fraudolento, spesso realizzato con ingredienti poco costosi, viene venduto a prezzi che arrivano a due euro al chilo. Questo prezzo è molto attraente per i grandi distributori e rivenditori, e mette sotto pressione i produttori autentici il cui miele, il cui prezzo è di circa quattro euro al chilo, aderisce a rigorosi standard di qualità e riflette le caratteristiche uniche della sua origine regionale. Questa concorrenza sleale ha spinto i governi nazionali e le istituzioni europee a chiedere un’azione normativa più incisiva. Gli apicoltori sostengono che per proteggere l’integrità del loro settore è necessaria una forte repressione delle frodi e un’applicazione più rigorosa delle norme commerciali. Senza queste misure, la vitalità a lungo termine dell’apicoltura europea è seriamente a rischio. Gli sforzi per combattere la crisi devono includere un rafforzamento dei controlli alle frontiere, una maggiore trasparenza nell’etichettatura dei prodotti e un inasprimento delle sanzioni per le aziende coinvolte in frodi sul miele. Inoltre, le campagne di sensibilizzazione dei consumatori potrebbero svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere il valore del miele di alta qualità e prodotto in modo sostenibile, incoraggiando i consumatori a sostenere gli apicoltori locali. La posta in gioco è alta. L’apicoltura non è solo un’attività economica: è una componente vitale della sostenibilità ambientale dell’Europa. Proteggere questo settore è essenziale per preservare sia i mezzi di sussistenza rurali che gli ecosistemi che dipendono da popolazioni sane di impollinatori. Mentre le proteste continuano e la pressione sui politici aumenta, il futuro dell’apicoltura europea dipenderà dall’adozione di misure decisive per affrontare la crisi delle frodi.