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Inquinamento da microplastiche e preoccupazioni marittime: Spunti dal Consiglio Ambiente dell’UE

Ambiente - Aprile 11, 2024

Il 25 marzo si è svolto il Consiglio ambientale dell’UE, in cui i ministri dell’ambiente europei hanno tenuto un dibattito politico sulla proposta della Commissione europea, dello scorso ottobre, sulla riduzione dell’inquinamento da microplastica, prevenendo le perdite di pellet di plastica nell’ambiente, in quanto le perdite di pellet sono una delle principali fonti di inquinamento da microplastica non intenzionale. L’obiettivo principale della proposta è quello di ridurre l’inquinamento da microplastica, in particolare assistendo allo scarico accidentale di microplastiche derivanti dalla manipolazione di pellet di plastica. Il passo ha stabilito l’obbligo generale per gli amministratori e per i trasportatori dell’UE e non dell’UE di prevenire le perdite di pellet di plastica. Ciò include anche le migliori pratiche di gestione per gli operatori, un sistema di certificazione obbligatorio e un approccio standardizzato per la stima delle perdite. La proposta europea prevede una potenziale riduzione delle perdite di pellet del 74%, oltre alla mitigazione delle perdite di pellet di plastica e alla minimizzazione dei suoi impatti dannosi; inoltre, l’attuazione di misure uniformi in tutta l’UE dovrebbe promuovere una concorrenza leale tra gli operatori in tutta la regione.

D’altra parte, per quanto riguarda il trasporto marittimo, la proposta non copre le perdite di pellet di plastica derivanti dal trasporto marittimo. Anche se le perdite marittime non si verificano spesso, quando si verificano l’impatto è molto improvviso e significativo, causando effetti negativi sugli ecosistemi e sulle comunità, come dimostrato dai molteplici incidenti avvenuti in Francia e Spagna negli ultimi mesi. A questo proposito, è stato discusso ed è tuttora in corso un dibattito presso l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) sulla necessità di regolamentare o meno le perdite di pellet di plastica nel trasporto marittimo.

La questione è emersa soprattutto dopo l’incidente verificatosi sulla costa spagnola della Galizia il13 dicembre 2023, quando la spiaggia di Espiñeirido si è svegliata bianca, piena di piccole palline di plastica bianche. In seguito a questo evento, situazioni simili si sono verificate in diverse località della Galizia. Il giornale autonomo della Galizia, Xunta, ha reso noto che il totale dei pellet raccolti dalle coste galiziane dal governo regionale è stato di oltre 3.640 chili, pari solo al 19% della quantità totale persa in mare. L’ovvia preoccupazione espressa dalla popolazione era che queste perdite di pellet di plastica hanno dimostrato di essere dannose per l’ambiente, e quindi per il clima e la salute umana. Come problema anche sull’economia, che incide in modo importante sui diversi settori, come l’agricoltura, l’industria del turismo e il settore della pesca.

Durante quest’ultimo incontro, i ministri dell’Ambiente hanno sostenuto che la proposta in esame avrebbe avuto un impatto più limitato a causa dell’azione unilaterale europea, aggiungendo che l’Organizzazione marittima internazionale (IMO) avrebbe dovuto unire le forze con l’UE. All’interno dei membri dell’UE, da un lato Cipro, Repubblica Ceca, Finlandia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Polonia e Slovenia, ritengono che l’Organizzazione marittima internazionale (IMO) non debba essere inclusa nella lotta per questo. A questo proposito, il ministro finlandese Kai Mykkänen ha condiviso il suo punto di vista assicurando il suo sostegno all’approccio della Commissione di non includere per il momento il trasporto marittimo nel regolamento, e ricordando che l’alternativa di riconsiderare la possibilità di misure a livello UE è sempre un’opzione, ricordando che riconsiderare la possibilità di misure a livello UE è sempre un’opzione.

La rappresentante portoghese, Manuela Teixeira Pinto, ha condiviso il suo punto di vista, concordando sul fatto che questa discussione dovrebbe essere discussa all’interno dell’IMO, ma chiarendo che il loro compito non dovrebbe essere modellato da ciò che stanno facendo. A questo proposito, Virginijus Sinkevicius, commissario per l’Ambiente, ha dichiarato ai ministri dell’Ambiente che l’UE non sosterrà mai una soluzione che metta a repentaglio la competitività dell’industria europea, ma che la Commissione sosterrà alternative in accordo con l’evoluzione dell’IMO.

L’attuale detentore della Presidenza del Consiglio dell’UE, il Belgio, ha portato questo argomento sul tavolo dell’ultimo Consiglio ambientale dell’UE, per capire meglio dove si trova il disaccordo tra i membri dell’UE in merito a questa proposta.

Questo dossier legislativo sarà affrontato nuovamente durante il prossimo ciclo legislativo, dopo le elezioni europee del 6-9 giugno. Si stabilirà poi se la responsabilità delle perdite di pellet di plastica debba rientrare nella giurisdizione dell’Organizzazione marittima internazionale (IMO). Come già detto, questo dibattito è una questione importante, che ha un impatto diretto su molteplici settori, che hanno un effetto sulla vita e sulla salute degli esseri umani, per cui la risoluzione di questa questione e il raggiungimento di una decisione finale sono cruciali.