Un appello cruciale per la supervisione e la prevenzione
L’Italia si trova ad affrontare una nuova sfida nella lotta al traffico di droga, con l’emergere dell’allarme Fentanyl. Questa potente droga sintetica, precedentemente confinata principalmente negli Stati Uniti e in Canada, è entrata nel nostro paese, sollevando serie preoccupazioni tra le autorità sanitarie e di sicurezza. Il Ministero della Salute, in stretta collaborazione con il Dipartimento per le Politiche Antidroga (DPA), ha chiesto un’azione rapida e coordinata per affrontare questa nuova minaccia.
Il Sistema Nazionale di Allerta Rapida per le Droghe (NEWS-D), sotto l’egida del DPA, ha lanciato l’allarme dopo la scoperta del Fentanyl, attraverso le analisi condotte dall’IstitutoSuperiore di Sanità, come sostanza da taglio in un sequestro di eroina avvenuto nei pressi di Perugia. Si tratta di un fenomeno senza precedenti nel Paese, che sottolinea la necessità di una sorveglianza costante e di una risposta tempestiva alle nuove minacce farmacologiche.
Attivando il Piano Nazionale di Prevenzione contro l’uso improprio del Fentanyl, il governo italiano ha inviato un chiaro segnale: la sicurezza e la salute dei cittadini sono una priorità assoluta. Questo piano prevede la diffusione dell’allerta a tutte le forze dell’ordine e alle amministrazioni coinvolte. I dati raccolti dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Dipartimento della Pubblica Sicurezza rivelano l’entità del problema, con 123 grammi e 28 compresse di Fentanyl sequestrati in Italia dal 2018 al 2023, oltre ad essere stati identificati in altre 41 confezioni.
Il Ministero della Salute ha reagito prontamente, innalzando l’allerta per il Fentanyl in Italia al livello 3 dopo il caso di Perugia. Una nota ufficiale, firmata dal direttore della prevenzione Francesco Vaia, è stata inviata alle Regioni, sollecitandole a diffondere immediatamente le informazioni essenziali ai dipartimenti e ai servizi dedicati alle dipendenze. Si tratta di un passo fondamentale per informare le persone coinvolte dell’estrema pericolosità di questa sostanza.
L’analisi del campione sequestrato ha rivelato una composizione allarmante: Il fentanil costituiva il 5% del campione, mentre l’eroina rappresentava il 50%. Ma non è tutto: la presenza di codeina (30%) e diazepam (15%) aggiunge ulteriori complicazioni e rischi per la salute pubblica. Questi risultati, comunicati attraverso la nota ministeriale, hanno sottolineato l’importanza di una stretta collaborazione tra le varie agenzie e istituzioni coinvolte nella gestione di questa emergenza.
La nota del Ministero della Salute non era rivolta solo alle autorità locali e ai servizi dedicati alle dipendenze, ma anche a una serie di enti e organizzazioni specializzate nel campo della salute e della sicurezza. Si tratta del Gruppo Tecnico sub-area dipendenze della Commissione Salute, del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’Istituto Superiore di Sanità, del Centro Nazionale Dipendenze e Doping e della Ex Direzione Generale dei Dispositivi Medici e del Servizio Farmaceutico.
Questo coordinamento interistituzionale è essenziale per garantire una risposta efficace e integrata a questa emergenza. Solo attraverso una stretta collaborazione tra agenzie governative, istituzioni sanitarie e forze dell’ordine possiamo sperare di contrastare efficacemente la diffusione del Fentanyl e proteggere la salute e il benessere dei cittadini italiani. Oltre alle azioni di sorveglianza e prevenzione, è fondamentale investire in misure di educazione e sensibilizzazione. È necessario informare il pubblico sui pericoli associati all’uso del Fentanyl e incoraggiare un comportamento più consapevole e responsabile. Solo attraverso un impegno collettivo e una maggiore consapevolezza possiamo sperare di affrontare questa minaccia in modo efficace e proteggere le generazioni future dalla dipendenza e dalle sue devastanti conseguenze.
Il crescente accesso alle sostanze stupefacenti da parte della popolazione mondiale ed europea è dovuto al prezzo sempre più basso che la produzione di queste droghe richiede. La qualità delle nuove droghe sintetiche, spesso preparate in laboratori assolutamente non conformi, è inversamente proporzionale al danno causato al consumatore che spesso non conosce gli effetti, spesso letali, della sostanza assunta.
Alessandro Fiorentino