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Lavoro in Italia, cresce l’occupazione: la corsa per colmare il divario con l’Europa

Commercio ed Economia - Maggio 29, 2024

Cresce il tasso di occupazione in Italia. Da più di un anno a questa parte, con poche eccezioni, i valori hanno sempre avuto un segno “+”. Un risultato importante che il governo italiano rivendica con orgoglio. L’ISTAT, l’Istituto Italiano di Statistica, ha recentemente pubblicato i dati relativi al mese di marzo, riportando un aumento del numero di occupati e una diminuzione del numero di disoccupati. È da considerare, tuttavia, anche il numero degli inattivi, che è in crescita.

 

Marzo 2024: i numeri in Italia

 

Rispetto al mese di febbraio, marzo ha registrato una crescita dell’occupazione nel Bel Paese dello 0,3%, con 70 mila unità in più. Questo vale sia per le donne che per gli uomini, per i lavoratori dipendenti e per quelli autonomi, e per tutte le fasce d’età ad eccezione della fascia 35-49, che invece ha registrato una flessione. Nel complesso, il tasso di occupazione è salito al 62,1% (+0,2 punti).

 

Quanto ai disoccupati, ovvero le persone che sono attivamente alla ricerca di un lavoro, il numero è sceso in termini percentuali del 2,8, ovvero 53 mila unità in meno rispetto al mese precedente. Anche in questo caso, il riferimento è a entrambi i sessi e a tutte le fasce d’età, esclusa quella compresa tra i 35 e i 49 anni. In totale, rileva l’ISTAT, il tasso di disoccupazione è sceso al 7,2% (-0,2 punti), quello giovanile al 20,1% (-2,3 punti). Un risultato molto interessante, il migliore registrato dal 2009.

 

Gli inattivi

 

Desta una certa preoccupazione il numero di persone inattive, ovvero di individui che non hanno un lavoro e non ne stanno cercando uno. Tradotto in numeri, l’aumento è dello 0,1% (12 mila persone in più tra i 15 e i 64 anni). I numeri, tuttavia, determinano una stabilità: il tasso rimane, in generale, al 33%.

 

2024 vs 2023

 

Per comprendere appieno l’andamento dell’occupazione in Italia, l’ISTAT confronta il primo trimestre del 2024 con il quarto trimestre del 2023. Il quadro generale mostra un aumento del livello di occupazione dello 0,2%, per un totale di 56 mila occupati. Una crescita dettata dalla diminuzione delle persone in cerca di lavoro e dall’aumento degli inattivi, due variabili che devono necessariamente essere considerate nell’equazione.

 

Va notato che il numero di occupati nel mese di marzo 2024 ha superato quello dello stesso mese dell’anno precedente dell’1,8% (in breve, +425 mila unità).

 

La situazione in Europa

 

I dati ISTAT forniscono una fotografia precisa del paese, indicando chiari miglioramenti. Tuttavia, la corsa verso numeri in linea con gli standard europei richiede ancora un’accelerazione. Infatti, mentre il tasso di disoccupazione medio europeo si attesta al 6%, l’Italia – come già detto – si attesta al 7,2%. Analizzando ulteriormente i risultati in termini di disoccupazione, è necessario esaminare un aspetto importante che riguarda i giovani sotto i 25 anni. La disoccupazione, se rapportata a questa fascia d’età, raggiunge il 20,1%; la media europea, invece, è del 14,6%. Tuttavia, come ha dichiarato il Primo Ministro Meloni in occasione della Festa del Lavoro e dei Lavoratori dello scorso 1° maggio, il governo sta mettendo in atto una serie di misure per consentire nuove assunzioni, assicurandosi che le aziende siano supportate nell’assunzione di personale.

 

Un’ultima riflessione riguarda l’occupazione femminile: in Italia, il numero di donne occupate è pari al 53%, un numero molto lontano dalla media europea, che invece si traduce in una percentuale del 70%. In particolare, confrontando i risultati italiani con quelli di Germania e Francia, il divario aumenta: la prima ha un valore del 77,4%, mentre la seconda del 71,7%. Il gap, in ogni caso, è anche interno: tra donne e uomini occupati, il divario è di circa venti punti a favore di questi ultimi. I dati, quindi, indicano la necessità di un ulteriore cambiamento; la questione è stata affrontata in diverse occasioni in vista delle elezioni europee del prossimo giugno e i politici, nei loro programmi, hanno dedicato grande attenzione al lavoro delle donne e agli sviluppi in questo senso negli anni a venire.