Ci sono alcune categorie che hanno sicuramente segnato il passo in queste ultime elezioni americane. Si tratta degli influencer e di chi ha fatto dell’endorsement un elemento di rilancio della propria popolarità.
CHI SONO E PERCHÉ NE PARLIAMO
Si tratta di divi di ogni ordine e grado, che in questa ultima campagna elettorale hanno sentito il bisogno di dire la loro su temi per i quali, molto spesso, la loro preparazione è tutt’altro che approfondita. Pur sostenendo la libertà di esprimersi di qualsiasi cittadino, c’è da dire che le nuove tecnologie e i nuovi costrutti sociali che da esse sono scaturiti hanno ampliato di molto la platea per alcune persone. Queste in particolare, forse, dovrebbero considerare maggiormente il valore delle loro parole. In questo caso non parliamo di “peso”, e a breve vedremo perché, ma di valore e di preparazione su temi verso i quali si rischia invece di fare della vera e propria disinformazione. Sono in tanti, tantissimi, ad essersi spesi per Kamala Harris attraverso incontri, video, apparizioni, post sui social, interviste ed esternazioni pensate a tavolino per prendersi gli highlights dei giornali online per un quarto d’ora. Ci sono stati endorsement anche per il tycoon, certo. Ma si tratta di personalità molto meno influenti e che non raccolgono insieme decine di oscar, premi vari o copie vendute di libri e dischi. Un peso specifico (immaginato) sul fronte elettorale molto diverso tra gli influencer che si sono spesi per i due candidati. Basti pensare ai numeri della cantante Taylor Swift, che con la sua foto e la dicitura “gattara senza figli” ha espresso la sua preferenza davanti alla folla oceanica dei suoi follower sui social.
LE ASPETTATIVE E LA REALTÀ DEI FATTI
Con questo volume di fuoco in campo mediatico l’aspettativa dei Democratici era sicuramente quella di vedere un forte spostamento dell’opinione pubblica nella loro direzione. Soprattutto all’interno delle minoranze, in primis quella ispanica, la quale, invece, ha votato in massa per il candidato del Grand Old Party. Se uno spostamento c’è stato, questo è risultato praticamente irrilevante. C’è anche da dire che alcuni analisti hanno affermato, nei giorni immediatamente successivi alle elezioni – anche se analisi così specifiche non potranno che essere fatte a freddo – che i Democratici hanno ottenuto l’effetto contrario. La presenza continua di divi del cinema, della musica, personalità dello spettacolo e della cultura che bombardavano i loro follower (perché di questo si è trattato) con continui endorsement verso Kamala Harris e attacchi nei confronti di Donald Trump, avrebbe modificato la percezione di una parte dei cittadini americani della candidata Democratica. Da figlia del popolo, appartenente ad una minoranza e possibile prima donna Presidente degli Stati Uniti, è stata invece percepita come la prescelta dalle élites, un qualcosa al di sopra delle aspettative e dei bisogni dell’uomo comune, del cittadino americano medio. Una situazione, questa, che si può leggere anche scorrendo le performance di voto della Harris, che la vedono stravincere nei grandi conglomerati urbani e prendere delle sonore batoste nell’America rurale e dei piccoli centri.
SONO GLI ELETTORI QUELLI CHE CONTANO
Quello che quindi è stato possibile rilevare in questa tornata elettorale è che le grandi star, con numeri da capogiro in quanto a follower sui social, spostano nulla o quasi.
In questo caso la leggerezza degli spin doctor democratici è stata, ancora una volta, quella di sottovalutare il valore e l’intelligenza degli elettori. Sono veramente pochi i cittadini che si lasciano influenzare dalla star – seppure globale – che più o meno velatamente gli dice chi votare. Sono invece molti di più coloro che guardano ai temi semplici, a quelli che li toccano personalmente nella vita di tutti i giorni e alle risposte che una e l’altra parte politica hanno dato in passato e promettono di dare in futuro qualora venissero elette. Affidarsi alle star è facile e suggestivo, lavorare a tutto tondo sui temi è più complesso e faticoso, ma alla fine abbiamo visto cosa ha pagato in queste elezioni.