È con parole piene di gratitudine che lo scorso 26 aprile il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha annunciato la partecipazione di Papa Francesco ai lavori del G7 nella sessione dedicata all’intelligenza artificiale. Si tratta di un evento straordinario. Infatti, mai prima di questo appuntamento – che si terrà in Puglia, a Borgo Egnazia, dal 13 al 15 giugno – un Santo Padre aveva partecipato a un simile incontro tra i grandi della Terra. L’intervento di Bergoglio avverrà in occasione del G7 outreach, le sessioni aperte anche ai paesi invitati e non solo ai membri quali Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti d’America.
Un tema caldo, quello dell’intelligenza artificiale, che – come ha specificato il Primo Ministro in un lungo discorso – può rappresentare una grande opportunità ma può anche riservare insidie se non gestito con coscienza e consapevolezza. Papa Francesco farà eco a un messaggio che la Santa Sede porta avanti da diversi anni, ovvero quello dell’algoretica. Un termine che intende chiarire come l’etica debba essere insita nell’algoritmo fin dalle prime fasi di progettazione e come la centralità del discorso internazionale debba essere rappresentata solo ed esclusivamente dal fattore umano.
Cisco System sottoscrive la “Rome Call for AI Ethics”
Nel 2020, la Pontificia Accademia per la Vita e la Fondazione RenAIssance hanno lanciato il “Rome Call for AI Ethics”, un vero e proprio patto per l’etica globale delle nuove tecnologie. Si richiedeva e si richiede alle realtà pubbliche e private un’adesione al fine di certificare un approccio eticamente corretto all’AI. Lo scorso 23 aprile, a questo proposito, è arrivata la firma – dopo quelle illustri di IBM e Microsoft negli anni precedenti – del colosso Cisco System, rappresentato dal CEO Chuck Robbins, che ha sottolineato come l’intelligenza artificiale stia cambiando radicalmente il nostro mondo e, allo stesso tempo, presenti vaste opportunità, ma anche nuove sfide. Da quasi 40 anni Cisco costruisce reti che connettono persone e organizzazioni in tutto il mondo e ora, come ha dichiarato il suo Amministratore Delegato, si sta concentrando sulla costruzione di infrastrutture critiche e soluzioni di sicurezza che alimenteranno la rivoluzione dell’intelligenza artificiale.
Per quanto riguarda i principi della Rome Call, Robbins ritiene che siano in linea con la convinzione di Cisco secondo cui la tecnologia debba essere costruita su fondamenta di fiducia ai massimi livelli per alimentare un futuro inclusivo per tutti. Hanno, altresì, sottoscritto quanto contenuto nel documento esponenti di altre fedi, come ebrei e musulmani, e quello che è attualmente il Dipartimento per la trasformazione digitale.
Il documento
Il 28 febbraio 2020, la Pontificia Accademia per la Vita ha organizzato il convegno “RenAIssance. Per un’intelligenza artificiale incentrata sull’uomo”, che è poi culminato nella firma della “Rome Call for AI Ethics”. Il documento, come già accennato, parte dal presupposto che le nuove tecnologie debbano essere intese come strumenti in grado di svolgere attività particolari in modo rapido e con estrema cura. Inoltre, prende in considerazione il modo in cui l’intelligenza artificiale abbia modificato la quotidianità e tutte quelle azioni che vengono svolte abitualmente.
Giorgia Meloni: “La Presidenza italiana del G7 intende valorizzare questo percorso promosso dalla Santa Sede”
Giorgia Meloni, all’annuncio della presenza del Santo Padre al G7 di Borgo Egnazia, ha osservato che il G7 di giugno affronterà quella che molti ritengono la più grande sfida antropologica di questa epoca, ovvero l’avvento dell’intelligenza artificiale.
Per il Presidente del Consiglio italiano si tratta di una tecnologia che può generare grandi opportunità ma che nasconde anche enormi rischi, con inevitabili ripercussioni sugli equilibri globali. Pertanto, il premier ha spiegato che tutti gli attori protagonisti del G7 (compresi gli ospiti della sessione) dovranno impegnarsi per mettere a fuoco nuovi meccanismi di governance, al fine di progettare un’intelligenza artificiale che metta sempre la persona al centro del discorso.
Un punto, questo, che non può essere ignorato. Il fattore umano rimane quindi il fulcro, quello attorno al quale dobbiamo costruire. Inoltre, Meloni ha chiarito che nessuna azione, sia essa preventiva o massiccia, può essere portata avanti da un singolo individuo, ma che per raggiungere l’obiettivo sono necessarie cooperazione e sinergia di intenti.
In questo senso, citando la “Roma call for AI ethics”, si è soffermata sul percorso sviluppato dalla Santa Sede per dare un’applicazione concreta al concetto di algoretica, ossia l’applicazione dell’etica agli algoritmi. Sul tema ha poi aggiunto che l’obiettivo della Presidenza italiana del G7 è quello di accendere i riflettori sul percorso avviato dalla Santa Sede e di fare in modo che arrivi il più possibile oltre confine, ovvero che tutti i leader politici coinvolti nella sessione possano accedere con estrema chiarezza a quanto espresso dal documento. La presenza di Papa Francesco, quindi, rafforza il messaggio che si vuole trasmettere e, soprattutto, consente un confronto aperto e importante che potrebbe portare a una rinnovata cooperazione sul tema.
“Al G7 in Puglia Papa Francesco parteciperà a una sessione outreach”
Meloni ha anche spiegato che si tratta di un primato, un intervento storico in quanto è la prima volta che si registra la presenza di un Pontefice ai lavori del G7. Si tratta di una sfida importante che, come ha più volte sottolineato, può davvero consentire la produzione di un “quadro normativo etico e culturale per l’intelligenza artificiale”.
Infine, un monito ancora sulla centralità del fattore umano in ogni ambito di azione. Il Presidente si è avvalso di una citazione di San Giovanni Paolo II che, in un celebre discorso alle Nazioni Unite, condivideva: “L’attività politica, nazionale e internazionale, viene dall’uomo, si esercita mediante l’uomo ed è per l’uomo”.
L’intelligenza artificiale alle elezioni europee di giugno
Si arriva così alle prossime elezioni europee. Infatti, pochi giorni prima dell’appuntamento di Borgo Egnazia, i cittadini europei andranno alle urne (8-9 giugno per gli italiani). Le due cose, seppur in apparenza slegate, sono vicine e non solo a livello temporale, visto che uno dei grandi temi affrontati dai politici è proprio quello delle nuove tecnologie, in particolare dell’intelligenza artificiale.
A tal proposito, all’interno del programma per le prossime elezioni proposto da Fratelli d’Italia – il partito guidato da Giorgia Meloni – al punto quattordici si trova proprio un approfondimento legato all’AI. FdI si pone diversi obiettivi da raggiungere a livello nazionale ed europeo. In primo luogo, come ha già specificato lo stesso Primo Ministro, c’è la normativa relativa all’impatto che questo tipo di tecnologia può avere sugli esseri umani, portando alla loro marginalizzazione. Pertanto, per evitare che ciò accada, il partito propone la creazione di una cabina di regia europea con il compito di “governare i cambiamenti politici e sociali determinati dall’avvento dell’AI”, chiaramente al fine di indagare i fattori di rischio e impedire che posti di lavoro e diritti umani fondamentali vengano compromessi.
Inoltre, FdI intende stanziare fondi per la creazione di un “polo comune di ricerca e sviluppo per le tecnologie AI”. Va altresì aggiunto che per generare maggiore consapevolezza sarebbe necessario, sempre secondo il partito di Meloni, “attuare campagne di alfabetizzazione digitale per i cittadini”, lavorare massivamente per offrire il massimo supporto alle imprese che si occupano di sviluppo, ricerca e implementazione dell’AI. Infine, come si legge nel punto dedicato, sarebbe necessario aggiornare gli “strumenti di tutela della proprietà intellettuale e del diritto d’autore” in modo che vengano adeguati alle trasformazioni in atto, ovviamente legate al “progresso digitale”.