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Pedro Sánchez, premier spagnolo, è un problema per l’UE

Legale - Gennaio 5, 2025

Pedro Sánchez, primo ministro spagnolo, è un problema per l’UE, ma non per Von der Leyen. Conclusione: Von der Leyen è un problema per l’UE.
E mi riferisco all’afflusso massiccio, incontrollato e in gran parte promosso e incoraggiato dal governo socialista spagnolo, di immigrati clandestini, che minaccia seriamente la Spagna e l’intera Europa. Come è noto, le rotte principali dell’immigrazione clandestina in Europa sono quattro (la rotta legale prevede 27 vie d’ingresso, in ogni Stato membro, nel rispetto dei requisiti delle leggi nazionali adeguate al quadro internazionale, ove opportuno): la rotta del Mediterraneo orientale (Grecia e Cipro), costantemente minacciata dal comportamento irregolare della Turchia; la rotta del Mediterraneo centrale (Italia e Malta), gravemente danneggiata dalle conseguenze della propagandistica primavera araba in Tunisia, Siria e Algeria; e le rotte del Mediterraneo occidentale e dell’Africa occidentale, che interessano la Spagna (attraverso le isole Baleari, Ceuta, Melilla e direttamente la penisola; o attraverso le isole Canarie).

ID FOTO SHUTTERSTOCK 2403669911 – Fotografo: Alessia Perdomenico

Il bilancio dell’immigrazione in Spagna nel 2024 non potrebbe essere più disastroso. La rotta delle Canarie ha registrato un aumento esorbitante raggiungendo 46.570 ingressi illegali (registrati), con un incremento del 16,7% rispetto all’anno 2023, che a sua volta è aumentato di oltre il 150%.
Le cifre sono scandalose se confrontate proprio con quelle della rotta del Mediterraneo occidentale, dove il governo italiano è riuscito a ridurre gli ingressi del 58%, passando da oltre 150.000 immigrati a poco più di 65.000.
Naturalmente, il motivo determinante è che le mafie del traffico illegale di esseri umani, se vedono che la rotta italiana viene chiusa o diventa più difficile, cercano alternative. La debolezza del governo di Sánchez e la sua pratica sottomissione alla politica del Marocco sono le condizioni perfette.
Dal Senegal, dalla Mauritania o dal Marocco, le mafie inviano centinaia di barche alle Isole Canarie. Questi immigrati, praticamente senza alcun controllo, vengono trasferiti nella Penisola, con voli pagati da tutti gli spagnoli, in poco più di 72 ore; e dalla Penisola si muovono liberamente nello spazio europeo.
Ecco perché dico che le politiche di immigrazione di Sánchez sono un pericolo per tutta l’Europa. Senza adeguati controlli di identificazione, senza centri di detenzione e con una disastrosa (inesistente) politica di accordi con paesi terzi per il controllo dell’immigrazione clandestina, siamo completamente all’oscuro della realtà di questi flussi migratori forzati.
Il governo di Sánchez spende miliardi per finanziare le ONG che forniscono agli immigrati materiale di qualità e li sistemano in buoni alberghi o centri di accoglienza, in condizioni che centinaia di spagnoli non conoscono. Telefono cellulare, indennità finanziaria e spese pagate (vitto e alloggio).
Dai loro telefoni di ultima generazione, chiamano i loro paesi d’origine (Senegal, Mali, Marocco) chiamando una nuova ondata pronta a mettersi a disposizione delle mafie per permettere loro di attraversare l’Atlantico o, se necessario, il Mediterraneo, visto che sono aumentati anche gli arrivi alle Isole Baleari. Il Partito Popolare ha appoggiato la politica di Sánchez, e lo fa ancora oggi, perché chiede solo più soldi alle regioni per investire di più nell’assistenza ai migranti.
Per la maggior parte non si tratta di rifugiati. Si tratta di migranti economici, maggiorenni e di sesso maschile. I risultati non si sono fatti attendere. Città come Barcellona e Bilbao stanno già assistendo ad atti di violenza sempre più simili a quelli di altre capitali europee. I sistemi di servizi pubblici che dipendono dalle regioni (per lo più governati dal solo partito popolare da quando VOX ha lasciato il governo proprio perché il partito popolare non si è opposto al governo socialista in questo ambito) sono saturi o in via di saturazione (prima accoglienza, servizi sociali, sanità o istruzione); per questo motivo chiedono allo Stato maggiori stanziamenti di bilancio.