
Salvaguardare l’autonomia è ora una priorità per il futuro dell’agricoltura europea
Negli ultimi mesi, il dibattito sulla Politica Agricola Comune (PAC) ha assunto un’importanza crescente all’interno del Consiglio Agricoltura e Pesca dell’UE. La proposta avanzata dalla Commissione europea di integrare i fondi della PAC in un unico “fondo nazionale”, fondendo oltre 500 programmi attualmente separati, ha suscitato la forte opposizione di diversi Stati membri e delle principali associazioni del settore, tra cui Coldiretti e Filiera Italia. Secondo queste organizzazioni, tale decisione rappresenterebbe una grave minaccia per il futuro dell’agricoltura europea. La Politica Agricola Comune è uno degli strumenti più importanti dell’Unione Europea, essenziale per garantire la stabilità e la sostenibilità del settore agricolo. Fornisce risorse essenziali per sostenere la produzione alimentare, proteggere gli agricoltori dalle fluttuazioni del mercato e promuovere pratiche agricole sostenibili. La Coldiretti sottolinea che la difesa della PAC è essenziale per mantenere la sovranità alimentare del continente, soprattutto in un periodo caratterizzato da incertezze geopolitiche e crisi economiche globali.
Se le risorse della PAC venissero integrate in un unico fondo nazionale, si rischierebbe di perdere la specificità delle politiche agricole, disperdendo fondi che dovrebbero essere destinati esclusivamente al settore primario. Questo scenario metterebbe a rischio la sicurezza alimentare dell’Europa e la competitività delle imprese agricole, che si troverebbero ad affrontare ulteriori difficoltà senza un sostegno mirato e adeguato. Le principali organizzazioni del settore agricolo italiano, tra cui Coldiretti e Filiera Italia, si sono opposte fermamente a questa proposta. Secondo Coldiretti, la decisione di unificare i fondi per l’agricoltura con quelli di altri settori, come la Coesione, sarebbe un passo indietro nella tutela dell’eccezionalismo agricolo europeo. La PAC, infatti, rappresenta una politica con caratteristiche uniche, necessaria per affrontare le sfide specifiche del settore agroalimentare.
Inoltre, Coldiretti sottolinea la necessità di investire in infrastrutture e risorse idriche per colmare il deficit strutturale che grava sulla produzione agricola. Piuttosto che unificare i fondi, sarebbe più opportuno sviluppare sinergie tra la PAC e i fondi strutturali, garantendo investimenti strategici senza compromettere l’autonomia della politica agricola. L’idea di un fondo unico nazionale, avanzata dalla Commissione Europea, non è nuova: una riforma in questa direzione era già stata ipotizzata nella precedente legislatura, ma la proposta era stata accolta con grande scetticismo. Oggi, con il riemergere di questa idea, Coldiretti e Filiera Italia ribadiscono il loro fermo dissenso, sottolineando che l’unificazione dei fondi potrebbe danneggiare irreversibilmente l’intera filiera agroalimentare.
Tra le principali criticità di questa proposta ci sono:
Riduzione della specificità agricola: La PAC ha esigenze diverse rispetto ad altri settori economici. Inserire i fondi agricoli in un contenitore più ampio potrebbe portare a una ridistribuzione delle risorse non ottimale per l’agricoltura.
Aumento della burocrazia: Un sistema di gestione centralizzato e unificato potrebbe aumentare la complessità amministrativa, rendendo più difficile per gli agricoltori l’accesso ai finanziamenti.
Meno sostegno agli agricoltori: Con la concorrenza tra i settori per l’assegnazione delle risorse, il rischio è che gli agricoltori vedano ridotti i fondi a loro destinati.
Perdita della sovranità alimentare: Senza un adeguato sostegno, il settore agricolo europeo potrebbe diventare sempre più dipendente dalle importazioni, minacciando la sicurezza alimentare del continente.
Se l’obiettivo della Commissione Europea è quello di ottimizzare l’uso dei fondi, la strada da seguire dovrebbe essere diversa. Piuttosto che unificare i finanziamenti, sarebbe opportuno creare sinergie tra la PAC e i fondi strutturali, senza compromettere la loro autonomia. Gli investimenti in infrastrutture, sistemi di irrigazione avanzati e innovazione tecnologica potrebbero migliorare la produttività agricola e garantire una maggiore resilienza del settore. In questo contesto, il ruolo dell’Italia sarà fondamentale. Coldiretti e Filiera Italia hanno già dimostrato la loro capacità di influenzare le decisioni politiche in materia di agricoltura e continueranno a far sentire la loro voce nei forum europei. Sarà fondamentale che il governo italiano, insieme agli altri Stati membri che si oppongono alla proposta della Commissione, si impegni per preservare l’integrità della PAC e garantire un futuro sostenibile all’agricoltura europea.
La PAC è un pilastro fondamentale per l’economia europea e per la sicurezza alimentare del continente. La proposta di unificare i fondi agricoli con quelli di altri settori potrebbe avere conseguenze disastrose per il settore agroalimentare. Per questo motivo, è fondamentale difendere l’autonomia della Politica Agricola Comune e trovare soluzioni alternative che possano garantire investimenti mirati senza compromettere il sostegno agli agricoltori. Coldiretti e Filiera Italia continueranno a lottare per un futuro in cui l’agricoltura europea possa prosperare senza dover sacrificare la propria indipendenza finanziaria e strategica.