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Principali argomenti del Consiglio UE di ottobre

Politica - Ottobre 27, 2023

Il 26 e 27 ottobre si riuniscono il Consiglio europeo e il Vertice euro.

L’incontro non sarà certo facile, più che mai, e i partecipanti dovranno affrontare questioni che sono tutte prioritarie e che richiedono una risposta seria e congiunta.

Infatti, alla luce dei recenti eventi che hanno sconvolto l’intero ordine internazionale, l’Unione Europea è chiamata a reagire e a prendere una propria posizione sulla scena geopolitica.

Oggi più che mai il suo contributo è fondamentale nella ricerca di una nuova stabilità e di una pace duratura, affinché conflitti come quelli in Ucraina e in Medio Oriente non si ripetano, e non si ripetano con la terribile intensità a cui stiamo assistendo.

La bozza di conclusioni è stata pubblicata il 22 ottobre e discussa dal Consiglio Affari Generali dell’UE il 24 ottobre.

Prima dell’inizio del dibattito, il Presidente del Consiglio, Charles Michel, ha inviato una lettera ai membri del Consiglio. Il testo inviato e pubblicato recita: “Il nostro incontro si svolge in un momento di grande instabilità e incertezza globale”, a dimostrazione del fatto che si tratta di un periodo quanto mai complesso da vivere e gestire anche per le più alte istituzioni.

Nella sua lettera, il Presidente Michel elenca i temi all’ordine del giorno: la situazione in Medio Oriente, la guerra in Ucraina, la revisione intermedia del bilancio a lungo termine dell’UE, la competitività economica dell’Europa, la migrazione e le relazioni esterne (in particolare la situazione nel Sahel e nei Balcani).

Il Medio Oriente

Il Presidente Michel ha dichiarato: “La situazione in Medio Oriente è una tragedia”. E poi ha detto: “Mi aspetto che il nostro incontro ribadisca la nostra forte condanna degli attacchi terroristici brutali e indiscriminati di Hamas contro Israele e che riconosca il diritto di Israele a difendersi in conformità con il diritto internazionale e il diritto umanitario”. Dobbiamo discutere di come garantire, con urgenza, l’effettiva fornitura di aiuti umanitari e l’accesso ai bisogni più elementari. Dobbiamo anche lavorare con i partner in un fronte unito e coerente per evitare una pericolosa escalation regionale del conflitto.

Sul tema del conflitto tra Israele e Hamas, il 15 ottobre il Consiglio dell’UE aveva già rilasciato una dichiarazione sulla situazione in Medio Oriente. In quell’occasione, i membri del Consiglio hanno concordato sulla condanna inequivocabile dell’organizzazione terroristica di Hamas, sulla necessità di adottare misure per garantire ogni tipo di assistenza umanitaria alla Striscia di Gaza e hanno chiesto ad Hamas l’immediato rilascio degli ostaggi. In altre parole, una posizione chiara a favore dello Stato di Israele per difendersi e contrastare qualsiasi atto di terrorismo e qualsiasi azione che violi le regole del diritto internazionale.

È in questo spirito che il presidente Charles Michel ha convocato una riunione straordinaria del Consiglio europeo il 17 ottobre per valutare la situazione in Medio Oriente.

In occasione della riunione del Consiglio europeo del 26 e 27 ottobre, i leader dell’UE avranno l’opportunità di continuare a discutere della grave situazione in cui versano le popolazioni interessate. Tra le priorità principali vi è la fornitura efficace e urgente di aiuti umanitari ai più bisognosi e il modo in cui impegnarsi con i partner per evitare una pericolosa escalation regionale del conflitto.

Ucraina

Un’altra questione fondamentale è la crisi in Ucraina che, nonostante i terribili eventi in Medio Oriente, deve essere adeguatamente e costantemente monitorata dalle autorità e dalle istituzioni europee.

Sarà essenziale discutere il sostegno finanziario, militare e umanitario da offrire finché il popolo ucraino ne avrà bisogno. Il Consiglio intende inoltre discutere la possibilità di concordare un ottavo pacchetto di assistenza militare all’Ucraina, attualmente bloccato dal veto dell’Ungheria.

L’UE mantiene il suo impegno nei confronti dell’Ucraina e del suo popolo e continuerà a fornire un forte sostegno per tutto il tempo necessario.

La vicinanza dell’UE alla causa ucraina è stata evidente fin dall’inizio, tanto che nel giugno 2022 all’Ucraina è stato concesso lo status di candidato all’UE, con l’impegno di contribuire alla ricostruzione del Paese una volta terminato il conflitto.

L’ultima azione a sostegno del popolo ucraino è stata il Consiglio Affari Esteri del 23 ottobre 2023, che ha discusso il modo migliore per soddisfare le esigenze più urgenti dell’Ucraina, anche attraverso un aumento della difesa aerea e delle munizioni. I ministri hanno poi discusso proposte concrete per la futura difesa e sicurezza del Paese, da perseguire anche attraverso un concetto di pace il più possibile strutturale e solido, a fianco delle Nazioni Unite.

Ad oggi, l’assistenza dell’UE ammonta a 82 miliardi di euro.

Economia europea

Sul fronte economico, i leader dell’UE stanno esaminando i progressi compiuti e discutendo i passi da compiere per creare un’economia solida in grado di soddisfare le esigenze future. L’obiettivo è sempre quello di costruire un sistema economico comune più forte e resistente per il futuro.

È quindi essenziale discutere di politica industriale, del mercato interno e dei modi in cui possiamo raggiungere l’autonomia energetica, compreso un percorso più sostenibile non solo per l’ambiente ma anche per la società nel suo complesso.

Migrazione

Un’altra questione che ha catturato l’attenzione dei leader dell’UE negli ultimi anni è la crisi migratoria. Tuttavia, nonostante le numerose politiche attuate in questo ambito, solo nell’ultimo anno si è assistito a un cambio di rotta, indubbiamente determinato anche dalla pressione migratoria ormai insostenibile, che non consente più di gestire questa crisi semplicemente con una redistribuzione all’interno dei confini europei.

Nella riunione del 26 e 27 ottobre, il Consiglio intende proseguire il dibattito iniziato nell’ultimo vertice di Granada.

È importante ricordare tutti i progressi compiuti in questo settore, in particolare il Piano d’azione dell’UE per il Mediterraneo centrale, presentato dalla Commissione europea il 21 novembre 2022, il Piano d’azione per la rotta dei Balcani occidentali, presentato il 5 dicembre 2022, il Piano d’azione dell’UE per le rotte migratorie del Mediterraneo occidentale e dell’Atlantico, presentato il 6 giugno 2023, e il Piano d’azione dell’UE per il Mediterraneo orientale, presentato il 18 ottobre 2023.

Il memorandum d’intesa su un partenariato strategico e globale tra l’Unione europea e la Tunisia, firmato il 16 luglio 2023, e il piano d’azione in 10 punti presentato dalla Presidente von der Leyen durante la sua visita all’isola di Lampedusa il 17 settembre 2023, sono anch’essi fondamentali.

Il Consiglio di ottobre sarà quindi un’occasione unica per definire gli ultimi punti del piano di sradicamento dell’immigrazione clandestina, continuando a mettere in atto misure di contrasto sempre più concrete ed efficaci, in grado di difendere le frontiere esterne dell’UE e quindi la sicurezza e l’ordine all’interno dei territori degli Stati membri.

Relazioni esterne dell’UE

Infine, non si può trascurare la difficile situazione nel Sahel e nei Balcani.

C’è una chiara preoccupazione per la situazione della sicurezza nel nord del Kosovo. Già a settembre, Kosovo e Serbia sono stati esortati a smorzare al più presto le tensioni per evitare gravi conseguenze, poiché la normalizzazione delle relazioni è una condizione essenziale per il percorso europeo di entrambe le parti, che attualmente rischiano di perdere gli importanti progressi compiuti finora.

Infine, per quanto riguarda il Sahel, politicamente molto instabile, il Consiglio europeo intende adoperarsi per garantire la stabilità dell’intera regione, cruciale anche per la stabilità e la sicurezza del resto dell’attuale architettura geopolitica.

Infine, è importante ribadire la condanna dei recenti attacchi terroristici in Francia e in Belgio e riaffermare che l’Unione europea è unita e incrollabile nella lotta contro il terrorismo, l’odio e l’estremismo violento di ogni genere.