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Pro e contro del G7

Politica - Giugno 20, 2024

Dal 13 al 15 giugno 2024, i leader politici delle sette nazioni più ricche del mondo, secondo la valutazione del Fondo Monetario Internazionale (Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e Stati Uniti d’America), più l’Unione Europea come “membro non numerato”, rappresentata dal Presidente della Commissione Europea e dal Presidente del Consiglio dell’Unione Europea, rispettivamente Ursula von der Leyen e Charles Michel, hanno tenuto il loro 50° vertice a Borgo Egnazia, Fasano, Puglia (Italia).

Il rappresentante del Gruppo dei Sette (G7), Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, ha invitato anche le diverse autorità internazionali di alcuni Stati che partecipano a questo lavoro intergovernativo congiunto, che si basa su presunti valori condivisi, tra cui i principi democratici, le società libere, i diritti umani universali, il progresso sociale, il rispetto del multilateralismo e dello stato di diritto, l’offerta di opportunità, il perseguimento della prosperità condivisa, il rafforzamento delle regole e delle norme internazionali a beneficio di tutti e la salvaguardia della pace e della sicurezza internazionale.

In particolare, le nazioni non appartenenti al G7 presenti erano Algeria, Argentina, Brasile, India, Giordania, Kenya, Mauritania, Tunisia, Turchia ed Emirati Arabi Uniti; il grado di adesione di alcune di esse ai valori citati è stato chiaramente discusso.

D’altra parte, il comunicato del vertice proclama di sostenere “l’ordine internazionale libero e aperto basato sulle regole”. Si tratta di un impegno piuttosto ambiguo. Quali sono le regole aperte su cui si basa un ordine internazionale libero? Inoltre, i leader del G7 sostengono una governance globale più efficace, inclusiva ed equa. Centralizzare il potere a livello globale è pericoloso, soprattutto se tale centralizzazione mira ad essere “più efficace”.

Il primo argomento concreto affrontato durante l’incontro è stata la guerra tra l’Ucraina e la Federazione Russa. Il G7 ha deciso di mettere a disposizione del Presidente Zelensky una somma pari a 50 miliardi di dollari, presumibilmente sfruttando le entrate straordinarie dei beni sovrani russi immobilizzati per la libertà e la ricostruzione, nonché per disarmare e disincentivare il complesso militare industriale russo. Anche in questo caso, sorgono molteplici interrogativi: Fare leva non significa ottenere un finanziamento, ma significa che le nazioni del G7 contraggono un debito garantito da beni russi sequestrati, la cui sovranità è stata messa a repentaglio per ottenere il finanziamento e negoziare il tasso di interesse applicabile. Ma l’obbligo di rimborsare il debito rimane, nonostante la garanzia.

D’altra parte, sembra prematuro parlare di ricostruzione in questa fase del violento conflitto. In terzo luogo, disarmare la Russia sembra essere un pio desiderio nella sua natura più pura. Infine, il disboscamento del complesso militare industriale russo è un riconoscimento implicito del fatto che almeno alcune nazioni del G7 lo stanno ancora finanziando, quindi il disboscamento è una necessità preliminare.

Il secondo punto all’ordine del giorno della riunione riguardava l’altra guerra in corso, quella di Gaza. Il G7 sostiene un accordo per un cessate il fuoco immediato, il rilascio di tutti gli ostaggi e una soluzione a due Stati. Chiede inoltre un aumento significativo e duraturo dell’assistenza umanitaria. Ancora una volta c’è una contraddizione in quest’ultima richiesta: perché dovrebbe esserci un aumento dell’assistenza umanitaria, tanto meno significativo e sostenuto, se il cessate il fuoco diventa immediato?

Essendo il G7 un forum non solo politico ma anche economico, la signora Meloni ha incontrato il Presidente del Gruppo della Banca Africana di Sviluppo, Dr. Akinwumi A. Adesina, a margine del vertice dei capi di Stato e di governo. La discussione ha riguardato le iniziative congiunte a sostegno dell’attuazione del Piano Mattei per l’Africa e del Processo di Roma su migrazione e sviluppo, come concordato durante il Vertice Italia-Africa tenutosi a Roma all’inizio dell’anno.

Il Piano promuove importanti partenariati economici e strategici con nazioni e istituzioni africane e il Gruppo della Banca Africana di Sviluppo è il principale partner finanziario strategico per la sua attuazione. Il Dr. Adesina ha elogiato la signora Meloni per la sua leadership con il piano Mattei, per aver ampliato l’accesso all’energia in Africa, per aver sostenuto la sicurezza alimentare, per aver potenziato i servizi sanitari, per aver ampliato le competenze e i posti di lavoro per i giovani e, infine, per aver arginato i fenomeni migratori. Il G7 ha formato una coalizione per combattere il traffico di migranti, ma non sono stati forniti ulteriori dettagli su questa iniziativa.

L’istituto finanziario di sviluppo italiano, o Cassa Depositi e Prestiti (CDP), ha espresso la volontà di catalizzare fino a circa 820 milioni di dollari in un periodo di cinque anni insieme ai principali partner africani e internazionali, con CDP e il Gruppo della Banca Africana di Sviluppo che propongono ciascuno un totale di 200 milioni di dollari.

Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) sono arrivati come quarta priorità. Tra questi, un richiamo alla Banca Mondiale affinché aumenti i suoi prestiti di 70 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni e un appello alla comunità internazionale affinché affronti il problema del debito. La mancanza di chiarezza riappare in questo contesto: affrontare l’onere del debito significa ridurlo o forse è un eufemismo per dire condonare? Essendo l’uguaglianza di genere uno degli SDG, all'”empowerment” delle donne vengono assegnati almeno 20 miliardi di dollari in tre anni, ma il G7 non specifica con quali istituzioni finanziarie internazionali questo potrebbe essere attuato.

Non è stata prodotta molta carne di manzo per quanto riguarda il cambiamento climatico, l’inquinamento e la perdita di biodiversità, se non una volontà generale di preservare le foreste e gli oceani e di porre fine all’inquinamento da plastica.

All’intelligenza artificiale viene assegnato un piano d’azione futuro per l’utilizzo nel mondo del lavoro secondo il Codice di Condotta Internazionale. La signora Meloni aveva invitato Sua Santità Papa Francesco a dare un contributo in merito; il pontefice argentino è stato così il primo papa a parlare a un vertice del G7.

Fonte dell’immagine: Euronews