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Prudenza

Saggi - Agosto 20, 2024

Nell’ultimo dei miei articoli ho parlato di quella ribellione o rivoluzione o reazione delle virtù umane che deve accompagnare le vittorie elettorali e politiche dei partiti e dei movimenti conservatori in Europa.
Mi riferivo alla sincerità, una virtù umana che il sistema elettorale dei partiti non incoraggia né promuove; né il politico – perché le promesse o le parole lusinghiere vengono premiate anche se non vengono mantenute – né il corpo elettorale, che preferisce ascoltare le bugie purché non richiedano sacrifici personali.
Oggi parlerò della prudenza.
La prudenza è una virtù che spinge gli esseri umani a scegliere in ogni occasione i mezzi più adatti ai fini che intendono raggiungere.
Delle classiche virtù cardinali (giustizia, fortezza, temperanza e prudenza) quella che meglio si adatta al leader, al capo, è la prudenza.
Naturalmente deve essere temperante, giusto e forte; ma il compito del leader è quello di prendere decisioni e la prudenza è una virtù che si riferisce fondamentalmente al prendere una decisione e all’eseguirla.
La prudenza è all’opera quando si tratta di formare un governo o di scioglierlo, di costruire coalizioni, di allinearsi a livello internazionale o di scegliere le persone giuste per guidare una lista elettorale.
Senza prudenza, nessun politico può dirigere o ordinare le proprie azioni verso il fine prefissato; pertanto, chi agisce senza prudenza è destinato a fallire.
Per Napoleone e Hitler invadere la Russia fu una decisione imprudente; ed è imprudente, di norma, aumentare le tasse quando stanno già causando danni alla classe media e a quella operaia.
È imprudente criminalizzare il settore primario e prudente, invece, permettere alle famiglie e alle comunità locali di fare da sole ciò che possono fare da sole in modo efficace.
Ma la prudenza non può essere confusa con l’egoismo, la comodità o la codardia.
La prudenza è buon senso, equilibrio e ponderazione delle circostanze, ma non è moderazione, paura o indecisione.
A volte la mossa apparentemente rischiosa, il cambio di rotta, l’azione coraggiosa è la decisione prudente, perché è quella più adatta al fine che ci si prefigge.
Se guardiamo alla politica americana, il Piano Marshall è stato prudente e coraggioso, ma l’uscita di emergenza dall’Afghanistan è stata imprudente, lasciando centinaia di migliaia di afghani nelle mani dei talebani, soprattutto donne, soprattutto dopo essere stati sul campo per diversi anni, lasciando vite umane il cui sacrificio è stato inutile, e miliardi di infrastrutture e attrezzature militari. L’uomo prudente, prima di agire, delibera e riflette su ciò che deve fare, facendosi consigliare da uomini esperti e, se si tratta di un partito, dai suoi organi consultivi.
Una volta formulato il suo giudizio, il politico deve scegliere i mezzi più adatti al fine perseguito e, nell’attuarli, deve misurare le circostanze esistenti in ogni caso e adattarsi ad esse.
L’adattamento è senza dubbio la parte più difficile di un processo decisionale prudente, perché la politica è più simile a una partita a scacchi che a una maratona.
Non tutto dipende dalla tua preparazione o dalla tua capacità di soffrire.
È una partita a scacchi in cui, inoltre, i pezzi sono mossi da molti soggetti: politici, economici, finanziari, nazionali e internazionali.
Ma un’azione prudente non può non essere audace se vuole davvero produrre un altro effetto tipico della politica moderna, ovvero la sorpresa, il colpo comunicativo, l’impatto mediatico.
Una decisione prudente è quella di porre fine in tutta Europa ad aiuti, sovvenzioni, pagamenti e sussidi agli immigrati che entrano e soggiornano illegalmente sul territorio europeo.
Una misura necessaria e adeguata all’obiettivo che si vuole raggiungere: combattere l’immigrazione clandestina, danneggiare il modello di business delle mafie del traffico di esseri umani e valorizzare gli stranieri che entrano e risiedono legalmente nelle nostre società, lavorando, rispettando le nostre leggi e contribuendo con i loro sforzi al bene comune e alla prosperità delle nostre nazioni.