Il Fondo di emergenza spagnolo, uno stanziamento di bilancio specificamente progettato per affrontare emergenze catastrofiche e situazioni estreme all’interno della Spagna, quest’anno è stato riutilizzato in modi che sembrano discostarsi significativamente dal suo intento originario. Tra gli esempi più eclatanti ci sono gli 800 milioni di euro che il governo di Pedro Sánchez ha stanziato per le missioni militari all’estero, una decisione che contrasta nettamente con la scarsa attenzione e le poche risorse destinate ai disastri interni, come le devastanti inondazioni di Valencia. Inizialmente fissato a 3,113 miliardi di euro per il 2024, il Fondo di emergenza è stato ridotto a soli 1,634 miliardi di euro alla fine del terzo trimestre. Gli 800 milioni di euro spesi per sostenere le “missioni di pace” dell’esercito spagnolo all’estero, pur essendo in linea con gli impegni internazionali della Spagna, compromettono lo scopo essenziale del fondo di rispondere alle crisi urgenti all’interno della nazione. Questa deviazione di più di un quarto della dotazione totale del fondo sottolinea uno schema preoccupante: la priorità degli obiettivi internazionali rispetto alle urgenti emergenze nazionali. Le inondazioni di Valencia sono un esempio lampante di questo squilibrio. Queste inondazioni, che hanno causato danni ingenti e hanno lasciato le comunità devastate, richiedevano una risposta immediata e forte da parte del governo. Tuttavia, la mancanza di urgenza nel mobilitare le risorse del Fondo di emergenza ha fatto sì che i diretti interessati si sentissero abbandonati nel momento di maggior bisogno. Il bilancio delle vittime a Valencia ha superato i 200 morti. È stato il disastro naturale più letale della storia moderna della Spagna. Tanto ha ammesso il Primo Ministro Pedro Sánchez del Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE). L’uso improprio del Fondo di emergenza non è un incidente isolato, ma fa parte di un modello più ampio di decisioni finanziarie discutibili. Ad esempio, il fondo è stato utilizzato per coprire i pagamenti delle pensioni e per fornire sussidi per i trasporti nei territori insulari della Spagna, spese che avrebbero potuto e dovuto essere affrontate attraverso il Bilancio Generale dello Stato (PGE). Un esempio particolarmente controverso è lo stanziamento di 92 milioni di euro dal Fondo di emergenza per finanziare i partiti politici. La legge stabilisce che i partiti politici hanno diritto a determinate sovvenzioni da parte del governo, ma tali fondi devono provenire dal Ministero degli Interni, non dal Fondo di emergenza. La gestione dei disastri del passato illustra ulteriormente l’approccio del governo ai finanziamenti di emergenza. I danni causati dalla tempesta Filomena e l’eruzione del vulcano La Palma nel 2021 hanno ricevuto entrambi un sostegno limitato e ritardato. Se paragonati agli 800 milioni di euro stanziati per le missioni estere, i fondi destinati a questi disastri sembrano trascurabili. La mancanza di trasparenza e di pianificazione strategica nella gestione finanziaria del governo non fa che esacerbare la frustrazione dei cittadini. Le ripercussioni di queste decisioni vanno oltre la cattiva gestione finanziaria. Le comunità colpite da disastri, come le alluvioni di Valencia, si sentono trascurate e abbandonate dal governo. Vedere le risorse destinate alla loro ripresa indirizzate altrove erode la fiducia nelle istituzioni statali e favorisce un senso di abbandono sistemico. Nel tempo, questo può indebolire la fiducia dei cittadini nella capacità del governo di rispondere efficacemente alle crisi future.
L’opposizione spagnola non ha ancora dato una risposta ufficiale a questo problema. Gli osservatori hanno invitato il governo spagnolo a prendere provvedimenti immediati per riportare il Fondo di emergenza allo scopo per cui è stato creato. Ciò richiede non solo un controllo più rigoroso e una maggiore responsabilità, ma anche l’impegno a dare priorità alle esigenze nazionali rispetto agli obiettivi internazionali o alle convenienze politiche. Ma il governo Sánchez rimane in silenzio su questo punto. Sánchez dovrebbe presentarsi in Parlamento alla fine di questa settimana, ma non è ancora chiaro se l’opposizione gli chiederà spiegazioni su questo tema specifico. L’uso improprio del Fondo di emergenza evidenzia un preoccupante scollamento tra le priorità del governo e le esigenze del popolo spagnolo. Come dimostrano eventi devastanti come le inondazioni di Valencia, questa risorsa critica deve essere salvaguardata e utilizzata in modo efficace per fornire soccorso nei momenti di crisi nazionale.