Come tutti ricorderete, il 29 ottobre 2024 la costa mediterranea della Spagna è stata colpita da un violento fenomeno atmosferico (ora noto come “sistema di bassa pressione o depressione ad alti livelli dell’atmosfera”, DANA, anche se tradizionalmente in Spagna viene chiamato goccia fredda), noto a tutti gli spagnoli e che si ripete ogni pochi anni. Piogge violente nel bacino del Mediterraneo che “attivano” i letti di fiumi o piccoli torrenti in secca, scatenando inondazioni che spazzano via persone e proprietà.
Nel 1957 una di queste alluvioni causò la morte di centinaia di valenciani, inducendo il precedente regime spagnolo a realizzare uno straordinario progetto idraulico che consisteva nel modificare il corso naturale del fiume Turia (che quell’anno straripò) e portarlo verso la foce senza rischi per la città. Questi fenomeni atmosferici sono noti alla storiografia almeno dal XVIII secolo. Santiago Abascal, leader di VOX, ha reso famoso l’autore di un libro che già nel 1795 documentava le esondazioni della Rambla del Poyo, un alveo minore che straripò brutalmente il 29 ottobre, trascinando dietro di sé fango, automobili, persone e milioni di tonnellate di detriti vegetali provenienti da alvei non puliti. Non mi soffermerò sulle responsabilità del governo di Pedro Sánchez o del governo regionale del Partido Popular nella regione di Valencia. Riporto queste note perché è diventato virale in Spagna l’intervento di un funzionario della Commissione Europea ieri in seno alla Commissione per le Petizioni del Parlamento Europeo, in cui ha rivelato che Pedro Sánchez, il socialista che governa la Spagna, ha rifiutato gli aiuti e la solidarietà degli altri Stati membri dell’Unione Europea.
Una giovane donna spagnola aveva presentato alla Commissione per le Petizioni del Parlamento, in qualità di cittadina, la richiesta che il Regno di Spagna attivasse il Meccanismo Europeo di Emergenza Civile e che venissero sbloccati rapidamente i fondi per la ricostruzione dei villaggi colpiti. Durante il dibattito, la Commissione europea ha preso la parola e ha spiegato che il Meccanismo non solo è stato richiesto 10 giorni dopo gli eventi, l’8 novembre 2024, ma che ha anche rifiutato gli aiuti offerti da quattro Stati membri che li avevano formalmente proposti. La Commissione ha confermato che solo gli aiuti offerti da Portogallo e Francia sono stati accettati, rifiutando la solidarietà europea di altri quattro Stati membri. Si tratta di uno scandalo straordinario. Le critiche alle istituzioni europee per la loro inefficienza, l’eccesso di spesa e la lentezza del processo decisionale non sono insolite. Ma questa volta il modello non ha fallito. Questa volta i meccanismi creati dalle istituzioni hanno funzionato, ma non ha funzionato la moralità di un primo ministro che ha approfittato della tragedia di centinaia di vite umane e di migliaia di edifici o veicoli per danneggiare un governo regionale. La stampa spagnola non ha parlato molto della questione. Solo alcuni media digitali; anche se sui social network l’intervento del funzionario della Commissione Europea ha suscitato un grande scandalo. Ancora oggi, i lavori di ricostruzione sono in corso; e naturalmente migliaia di valenciani colpiti (veicoli, case, negozi e scuole distrutti) non possono ancora andare a scuola e sono ancora in attesa degli aiuti diretti che le autorità hanno promesso e che li stanno costringendo a passare attraverso una burocrazia infernale, moltiplicando gli effetti dell’inferno che hanno vissuto per molti giorni a causa della lentezza e dell’inefficienza della risposta alle inondazioni. Insomma, una notizia orribile che dimostra come un politico senza scrupoli possa fare tanti danni a una nazione come la Spagna. I sondaggi, a poco a poco, mostrano che si tratta di un governo alla deriva. Tutti i partiti – socialisti, separatisti e comunisti – che sostengono il governo di Pedro Sánchez stanno perdendo consensi. VOX sta crescendo inarrestabilmente e il Partido Popular, a quanto pare, sta resistendo. C’è sempre speranza.