Il partito ECR, European Conservative and Reformist Party, organizza un weekend della cultura a Kilkenny, in Irlanda, dal 3 al 5 novembre 2023, sul quale vorrei richiamare l’attenzione. Il titolo è “Tradizioni e innovazione: Un futuro conservatore per gli agricoltori europei”. Il sottotitolo è: “Politiche sostenibili per la prosperità dei nostri paesaggi europei. Approfondimento su allevamento, agricoltura ed economia verde”.
L’ECR afferma sulla sua homepage: ‘Siamo uniti dai nostri valori di centro-destra, come espresso nella Dichiarazione di Reykjavik. Il partito ECR si dedica alla libertà individuale, alla sovranità nazionale, alla democrazia parlamentare, alla proprietà privata, al governo limitato, al libero commercio, ai valori della famiglia e alla devoluzione del potere”.
Dal 3 al 5 novembre, il Partito ECR viene in Irlanda per affrontare le sfide e le opportunità della regolamentazione e della collaborazione europea in materia di allevamento, agricoltura ed economia verde.
I partecipanti vedranno i politici europei discutere i temi più attuali con i leader del settore e gli esperti di politica, oltre a scoprire lo splendido paesaggio europeo e il punto di riferimento storico di Kilkenny. In questa occasione, l’ECR Party offre un’esperienza ancora più completa che prevede una prima notte a Dublino e una visita al Parlamento irlandese il venerdì mattina per coloro che desiderano unirsi a partire dal giovedì.
Il Weekend della Cultura si svolge nella tenuta di Lyrath (raffigurata sopra), famosa per i suoi splendidi terreni che si estendono su 170 acri di campagna irlandese, completi di laghi pittoreschi, giardini storici e boschi color smeraldo. La storica Estate House del XVII secolo si affianca alla sua moderna estensione. La conservazione dell’antica casa e il design pulito e contemporaneo del nuovo hotel si fondono perfettamente per creare 141 camere uniche.
Il programma inizia con un cocktail di benvenuto venerdì 3 novembre alle 19.30. Sabato 4 novembre la conferenza si svolge dalle 9 alle 17. Gli argomenti trattati sono: 1) L’economia verde: guardare all’accessibilità per i consumatori e a una maggiore prosperità per le imprese europee. 2) Soluzioni conservative per politiche zootecniche pragmatiche e sostenibili. 3) Riforma delle politiche agricole europee. 4) Alternativa conservatrice per il futuro degli agricoltori europei. Dopo la conferenza, tra le 17.30 e le 18.40 è previsto un tour di Kilkenny, seguito da una cena di gala. Domenica, i partecipanti partono.
I relatori del Weekend della Cultura sono Antonio Giordano, Segretario Generale del Partito ECR, Sharon Keogan, Senatrice irlandese, Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura italiano, Ylenia Lucaselli, Deputato italiano, Cormac Lucey, Professore di Finanza al Trinity College di Dublino, Marilu Lucrezio, Giornalista italiano, Yves Madre, Presidente di Farm Europe, Pat McCormack, Presidente dell’ICMSA in Irlanda, Mattie McGrath, Deputato irlandese, Adela Mirza, Presidente di Alternative Dreapta in Romania, Elisabetta Migliorelli, giornalista italiana, Vojtech Muncar, deputato ceco, Carol Nolan, deputato irlandese, Larissa Nolan, giornalista italiana, Marco Osnato, deputato italiano, Mauro Rotelli, deputato italiano, Sara Ryan, giornalista irlandese, Giedrius Surplys, deputato lituano, Janusz Wojciechowski, Commissario per l’Agricoltura della Polonia, e Valters Zelcs, consigliere degli agricoltori lettoni.
Anche se non sono mai stata in Irlanda, trovo che il Paese sia intrigante per tre motivi. In primo luogo, sebbene l’Islanda sia stata colonizzata soprattutto dalla parte occidentale della Norvegia, alcuni immigrati provenivano anche dall’Irlanda. La ricerca genetica suggerisce che alcuni vichinghi norvegesi andarono in Irlanda, si trovarono (o si impadronirono) di donne irlandesi e poi si stabilirono con loro in Islanda. In secondo luogo, è stato molto discusso dagli studiosi il motivo per cui la Danimarca divenne un fornitore di prodotti agricoli per la Gran Bretagna più dell’Irlanda tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Una spiegazione è che l’agricoltura danese era ben organizzata, con caseifici e altre associazioni volontarie di agricoltori, ispirate dal grande liberale conservatore danese Nikolaj F. S. Grundtvig. In terzo luogo, Irlanda e Islanda sono state duramente colpite dalla crisi finanziaria del 2007-2009, ma entrambi i Paesi sono riusciti a riprendersi piuttosto rapidamente. L’Irlanda è quindi per me una destinazione interessante.