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Dal 20 al 24 gennaio, a Davos-Klosters, ha avuto luogo l’appuntamento annuale del World Economic Forum. Come ricorda l’organizzazione, l’edizione 2025, nata sotto il segno dello slogan “Collaboration for the Intelligent Age”, è caratterizzata da un contesto geopolitico molto complesso che è mutato rapidamente con l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. La manifestazione, come sempre, si propone di creare sinergie e aprire dibattiti su temi attuali relativamente alla sostenibilità economica globale, ma non solo. Il fondatore del World Economic Forum, Klaus Schwab, ha inteso ricordare, poco prima dell’inizio della kermesse, che nonostante le tensioni internazionali sarebbe stata cura di organizzatori e partecipanti costruire un dialogo costruttivo, serrato e raggiungere obiettivi concreti per accedere a nuove opportunità.
Ed è in direzione di opportunità e cambiamenti che è andato il discorso pronunciato da Donald Trump durante il proprio intervento all’evento, pochissime ore dopo aver assunto la carica di Presidente degli Stati Uniti.
Trump alla Casa Bianca: da subito esecutivo
Lo aveva promesso e lo ha fatto. Subito dopo aver giurato e festeggiato l’insediamento, Donald Trump ha firmato una serie di ordini esecutivi – cinquanta, per la precisione – che hanno effettivamente già cambiato volto agli USA, ma non solo. Perché il tycoon ha scelto che il suo Paese non solo non fosse più parte dell’OMS, ma ha anche determinato l’uscita dagli accordi di Parigi sul clima. Probabilmente, uno dei temi che più da vicino ha interessato il World Economic Forum è l’introduzione di nuovi dazi per evitare che il valore delle tasse gravi sui cittadini americani, ma anche tutte le iniziative dedicate alla risoluzione di quella che Trump ha definito la “peggior crisi inflazionistica della storia moderna”.
Il WEF ha previsto che vi fossero incontri dedicati anche all’energia. Quasi 3.000, infatti, i leader che hanno preso parte alla manifestazione internazionale per condividere best practice, idee e instaurare partenariati. Sul tema, Trump non ha avuto dubbi nell’affermare che gli USA cambieranno presto direzione, spiegando che tra le primissime iniziative, da quando è tornato allo Studio Ovale, c’è stata la determinazione di un’emergenza nazionale energetica.
Il punto sull’energia
Più specificatamente, il numero uno USA ha chiarito che l’emergenza è necessaria per “sbloccare l’oro liquido sotto i nostri piedi”. In breve, ha ritenuto di dover condividere con la platea del World Economic Forum la volontà di mettere in campo nuove infrastrutture energetiche e di sfruttare il più possibile petrolio e gas, anche perché, secondo il tycoon l’America possiede la più vasta quantità di petrolio e gas di “qualsiasi altro Paese sulla Terra”. Per Trump queste nuove soluzioni andrebbero, quindi, a sfruttare quanto prodotto dalla terra ma anche a ridurre i costi, perché gli Stati Uniti, in questo modo, andrebbero a diventare “una superpotenza manifatturiera e la capitale mondiale dell’intelligenza artificiale e delle criptovalute”.
Venite in America
Il discorso di Trump è stato diretto, senza fronzoli, proprio come l’insediamento. Nonostante al proprio fianco ci fosse Elon Musk, che ha ottenuto una nomina governativa, The Donald ha sterzato sul fronte dell’elettrico, per quel che riguarda il settore automotive, e ha stabilito che gli americani debbano sentirsi tranquilli di poter acquistare qualsiasi veicolo intendano guidare.
Questa nuova epoca, che lui ha definito “dell’oro”, anche di fronte alla nutrita platea di Davos, parte nel segno della grandezza e degli USA che si pongono al centro del disegno geopolitico mondiale e che scelgono, in autonomia, come acquisire un nuovo ruolo nella storia.
Per questo motivo, Trump ha invitato tutte le aziende del mondo a “venire qui a produrre i vostri prodotti” promettendo tasse bassissime. Se la produzione non avverrà negli USA, spiega ancora il nuovo Presidente, ci saranno da pagare “tariffe che indirizzeranno centinaia di miliardi di dollari e persino trilioni di dollari nel nostro Tesoro per rafforzare la nostra economia e ripagare il debito”.
Trump ha tenuto a precisare che la sua amministrazione sarà quella che genererà maggiori possibilità, oltre che in termini economici, anche occupazionali. Infatti, si potranno “creare posti di lavoro, costruire fabbriche e far crescere aziende”.
Un’elezione d’oro
Infine, il tycoon ha ricordato che dopo la sua effettiva elezione sono stati annunciati una serie di numeri che dovrebbero giovare all’economia mondiale. “SoftBank ha annunciato un investimento tra i 100 e i 200 miliardi di dollari e Oracle, SoftBank e OpenAI hanno annunciato un investimento di 500 miliardi di dollari in infrastrutture di intelligenza artificiale […] sui giornali è anche riportato che l’Arabia Saudita investirà almeno 600 miliardi di dollari in America”. A proposito di Arabia e benefici, Trump ha riferito che chiederà al principe di abbassare i prezzi del petrolio, perché qualora accadesse si arriverebbe rapidamente alla risoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina. (Fonte discorso Trump: www.whitehouse.gov)