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Gli agricoltori spagnoli si uniscono alla protesta contro l’accordo MERCOSUR

Commercio ed Economia - Dicembre 18, 2024

Le politiche agricole dell’Unione Europea continuano ad essere criticate perché non riescono ad affrontare le esigenze principali del settore primario, ovvero renderlo più competitivo, economicamente redditizio e sostenibile a lungo termine. Questioni come le relazioni commerciali con il Marocco, l’imposizione di eco-sistemi e il labirinto sempre più fitto di procedure amministrative sono stati punti di contestazione per gli agricoltori europei. L’accordo commerciale UE-Mercosur, recentemente approvato, si è ora aggiunto a questa lista di lamentele. La Francia e la Polonia sono stati i primi paesi a opporsi formalmente all’accordo UE-Mercosur, citando la preoccupazione di proteggere i loro settori agroalimentari. Al contrario, la Spagna, sotto la guida del Ministro dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione, Luis Planas, ha appoggiato l’accordo, sostenendo che esso apporta benefici all’economia in tutti i settori produttivi. Tuttavia, gli agricoltori spagnoli non sono affatto d’accordo. Sono scesi in piazza ancora una volta, radunandosi davanti al Ministero dell’Agricoltura spagnolo e in altri paesi dell’UE per esprimere il loro malcontento. Queste proteste sono state organizzate da due delle più importanti organizzazioni agricole spagnole, Asaja e COAG, che difendono gli interessi del settore primario. Asaja, uno dei principali esponenti del COPA-COGECA, l’organizzazione agricola europea, è stato uno dei critici più accesi dell’accordo UE-Mercosur. L’organizzazione ha una notevole influenza nei processi decisionali agricoli europei e il suo presidente, Pedro Barato, ha chiarito che gli agricoltori spagnoli non sono contrari agli accordi commerciali in generale. La loro opposizione è invece rivolta ai termini specifici dell’accordo UE-Mercosur, che secondo loro si tradurrà in “concorrenza sleale” per gli agricoltori europei. Una delle principali preoccupazioni degli agricoltori è la disparità degli standard sanitari e fitosanitari. I paesi del Mercosur non sono tenuti a rispettare le stesse severe norme che i produttori dell’UE devono rispettare. Gli agricoltori spagnoli sostengono che questo divario normativo li pone in una posizione di notevole svantaggio. Pedro Barato ha sottolineato che gli agricoltori spagnoli sono più che disposti a competere con le loro controparti del Mercosur, ma solo se la competizione avviene in condizioni di parità. Tuttavia, l’accordo UE-Mercosur non garantisce tali condizioni. Il COAG, un’altra influente organizzazione di agricoltori, ha fatto eco a queste preoccupazioni. Miguel Padilla, il segretario generale del COAG, ha espresso sorpresa e frustrazione per il fatto che la Spagna, un paese con un solido settore agricolo, sia uno dei principali sostenitori di un accordo che sembra minare i suoi stessi agricoltori. Padilla ha sottolineato che i regolamenti agricoli dell’UE sono i più rigidi al mondo, mettendo i produttori europei in una posizione di svantaggio rispetto agli agricoltori dei paesi del Mercosur. Ha inoltre sottolineato la contraddizione della posizione della Spagna, dato che altre importanti nazioni agricole come la Francia e la Polonia hanno assunto una posizione fermamente contraria all’accordo. Il malcontento non si limita agli agricoltori e alle organizzazioni di settore. Anche importanti personalità politiche delle comunità autonome spagnole si sono unite al dibattito. Isabel Díaz Ayuso, presidente della Comunità di Madrid, è stata particolarmente esplicita. In una dichiarazione pubblica, ha criticato l’accordo perché non tiene conto del suo impatto sul settore agricolo spagnolo.

Díaz Ayuso ha chiesto che i prodotti importati dal Mercosur siano sottoposti agli stessi standard e regolamenti che gli agricoltori europei sono tenuti a rispettare, garantendo così una concorrenza leale. I suoi commenti riflettono un coro crescente di voci all’interno della Spagna che chiedono un approccio più equilibrato agli accordi commerciali internazionali. La tensione tra il settore agricolo e i politici non fa che intensificarsi. Gli agricoltori sostengono che accordi commerciali come quello tra UE e Mercosur vengono portati avanti senza tenere sufficientemente conto dell’impatto sui produttori locali. Nonostante le ripetute proteste e l’appoggio di alcuni leader politici, come Díaz Ayuso, gli agricoltori rimangono scettici sulla volontà del governo di difendere i loro interessi. Temono che l’accordo metta a rischio i loro mezzi di sostentamento e la sostenibilità a lungo termine del settore agricolo spagnolo. La posta in gioco è alta. Gli agricoltori hanno avvertito che il mancato accoglimento delle loro richieste potrebbe portare a nuove proteste e disordini. Hanno chiesto ai governi spagnolo ed europeo di riconsiderare l’accordo e di introdurre misure di salvaguardia che tutelino gli interessi dei produttori locali. Gli agricoltori non si oppongono al commercio in linea di principio, ma insistono sul fatto che gli accordi commerciali devono garantire una concorrenza leale, standard normativi uguali e condizioni sostenibili per tutte le parti coinvolte. Le implicazioni più ampie dell’accordo UE-Mercosur vanno oltre la Spagna. Le proteste sono scoppiate anche in altri paesi dell’UE, evidenziando il crescente divario tra i politici e il settore agricolo in tutta Europa. Gli agricoltori chiedono di essere coinvolti nei processi decisionali che hanno un impatto diretto sulla loro sopravvivenza e crescita. La percezione che i governi diano priorità agli obiettivi commerciali internazionali rispetto al benessere delle industrie nazionali sta alimentando il malcontento e indebolendo la fiducia nei politici. In definitiva, le proteste degli agricoltori spagnoli evidenziano la necessità di riconsiderare l’accordo UE-Mercosur. Chiedono che i leader dell’UE si impegnino a sostenere i principi fondamentali della concorrenza leale e a garantire che tutti i produttori operino secondo gli stessi standard normativi. Senza queste garanzie, la sostenibilità a lungo termine del settore agricolo europeo potrebbe essere a rischio. Se i governi continueranno a ignorare le richieste della comunità agricola, potrebbero andare incontro a un’escalation di proteste e disordini sociali. L’accordo UE-Mercosur rischia di diventare un catalizzatore di conflitti tra agricoltori e politici.