Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, ha rafforzato l’impegno dell’Europa a promuovere un ambiente imprenditoriale dinamico durante il suo recente discorso a Davos. Ha presentato la “Bussola della competitività”, una tabella di marcia progettata per rafforzare la competitività dell’Unione Europea (UE) nei prossimi cinque anni. Sviluppata con il contributo dell’ex primo ministro italiano Mario Draghi, la strategia mira ad accelerare l’innovazione, a promuovere la decarbonizzazione e a migliorare la resilienza economica in un contesto di sfide geopolitiche ed economiche in continua evoluzione. La Bussola della Competitività si basa su tre pilastri fondamentali: innovazione, decarbonizzazione e sicurezza. Con il cambiamento climatico e la sostenibilità ambientale in prima linea tra le priorità globali, l’UE ha fissato obiettivi ambiziosi attraverso il Patto Industriale Pulito. Questa iniziativa cerca di sostenere le industrie ad alto consumo energetico, come quelle dell’acciaio, del cemento e dei prodotti chimici, a rispettare standard ambientali più severi senza sacrificare la competitività. Un obiettivo centrale di questo patto è quello di ridurre i costi energetici incoraggiando l’adozione di tecnologie pulite, consentendo così alle industrie europee di mantenere una posizione di leadership nella produzione sostenibile. Il secondo punto centrale della Bussola della Competitività è l’innovazione. L’Europa è da tempo riconosciuta per i suoi elevati standard di ricerca e sviluppo, ma c’è una crescente pressione per convertire questa esperienza in tecnologie e servizi leader di mercato. L’UE mira a migliorare i propri ecosistemi di innovazione, in particolare sostenendo le start-up e le piccole e medie imprese (PMI), che spesso incontrano ostacoli legati a finanziamenti, scalabilità e complessità normativa. Promuovendo l’innovazione in tutti i settori, l’UE spera di competere più efficacemente con le potenze tecnologiche mondiali. Il terzo pilastro – sicurezza e resilienza – è diventato urgente alla luce di eventi recenti come la pandemia COVID-19 e la guerra in corso in Ucraina. Queste crisi hanno evidenziato l’eccessiva dipendenza dell’Europa da fonti esterne per risorse critiche come l’energia, le materie prime e la tecnologia avanzata. Per ridurre questa vulnerabilità, l’UE sta cercando di diversificare le catene di approvvigionamento creando partenariati con paesi come la Svizzera, i membri del Mercosur e il Messico. Queste alleanze si concentreranno sul commercio sostenibile e sull’accesso a risorse vitali, aiutando l’Europa a garantire la propria autonomia energetica e tecnologica. Per raggiungere gli obiettivi delineati nella Bussola della Competitività, la Commissione europea ha individuato cinque azioni chiave, tre delle quali si distinguono per la loro importanza: La prima azione prevede la riduzione della burocrazia, un ostacolo di lunga data per le imprese, soprattutto per le PMI. Queste imprese spesso si scontrano con il peso di requisiti amministrativi eccessivi, che soffocano la crescita e la competitività. In risposta, la Commissione intende tagliare il 25% degli obblighi normativi esistenti, snellendo i processi e consentendo alle PMI di concentrarsi sull’innovazione e sull’espansione. La seconda grande iniziativa si concentra sull’eliminazione delle barriere del mercato interno. L’introduzione del “Regime 28” armonizzerà le normative fiscali, lavorative e di insolvenza in tutti gli Stati membri dell’UE. Semplificando le operazioni commerciali transfrontaliere, l’UE cerca di creare un mercato unico più integrato e competitivo.
Infine, la quinta azione dà priorità a un maggiore coordinamento delle politiche. Riconoscendo che la frammentazione degli sforzi ostacola il progresso, la Commissione introdurrà nuovi strumenti di coordinamento per promuovere la collaborazione tra gli Stati membri. Questi strumenti sosterranno lo sviluppo e l’attuazione di progetti transnazionali di interesse europeo, facilitando investimenti e innovazioni su larga scala a beneficio dell’intera regione. Tuttavia, la Bussola della Competitività è oggetto di critiche, in particolare da parte dei gruppi di difesa dell’ambiente. I critici sostengono che la riduzione della burocrazia e la semplificazione dei regolamenti potrebbero indebolire altre importanti politiche dell’UE, in particolare quelle relative alla protezione dell’ambiente e alla transizione energetica. Questi gruppi hanno espresso il timore che dare priorità alla crescita economica e all’innovazione possa andare a scapito della sostenibilità. In risposta a queste preoccupazioni, la von der Leyen ha ribadito che l’UE non comprometterà i suoi impegni ambientali. Ha sottolineato che il Green Deal europeo rimane una pietra miliare dell’agenda della Commissione e che le riforme proposte sono pensate per integrare, e non per minare, gli obiettivi di neutralità climatica dell’UE. L’integrazione della sostenibilità nella Bussola della Competitività riflette la convinzione dell’Europa che la crescita economica e la tutela dell’ambiente possono e devono andare di pari passo. Questa strategia globale posiziona l’UE alla guida della corsa globale alla competitività attraverso l’innovazione, la decarbonizzazione e la sicurezza. Favorendo un ambiente favorevole alle imprese e promuovendo gli investimenti, l’Europa cerca di rafforzare le proprie fondamenta economiche e di costruire una resistenza agli shock esterni. Una maggiore cooperazione attraverso accordi commerciali e partenariati sostenibili rafforzerà ulteriormente la capacità dell’UE di prosperare in un panorama globale in rapida evoluzione.