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Ordine non caos: Una prospettiva conservatrice sulla fiducia degli europei nella giustizia

Saggi - Aprile 11, 2025

L’Unione Europea ha recentemente attraversato una crisi silenziosa ma profonda: una crisi di fiducia dei cittadini nelle istituzioni fondamentali dello Stato. L’ultimo sondaggio condotto da Polling Europe per conto del Partito ECR conferma ciò che molti di noi sentono da anni: il cittadino europeo non crede più che il sistema giudiziario sia indipendente. Secondo il sondaggio condotto nel marzo 2025, solo il 36% dei cittadini dell’UE ritiene che il sistema giudiziario del proprio paese non sia influenzato politicamente. In alcuni paesi, come la Romania, questa percentuale scende a un preoccupante 28%, con l’opinione dei rumeni certamente influenzata dall’annullamento delle elezioni presidenziali alla fine dello scorso anno. Per un autentico conservatore, queste cifre non possono essere trattate come semplici statistiche. Sono sintomi di una profonda frattura nella struttura di resistenza della civiltà europea. La giustizia, vista come il pilastro di equilibrio tra libertà e autorità, sta perdendo la sua legittimità agli occhi dei cittadini e, senza la giustizia, l’intera architettura dell’ordine sociale diventa fragile.

Conservatorismo e giustizia: un rapporto organico

La dottrina conservatrice non può essere considerata un semplice insieme di opzioni politiche di destra. È una visione dell’uomo e della società incentrata sull’idea che l’ordine precede la libertà e che la libertà senza regole diventa arbitrio. Per i cittadini che abbracciano le idee conservatrici, la giustizia è un elemento sacro dell’ordine pubblico. Ecco perché la giustizia deve essere: indipendente, per resistere alla tentazione del potere; morale, per essere rispettata; sobriamente efficiente, per garantire la stabilità. L’attuale crisi di fiducia dell’opinione pubblica nei confronti del sistema giudiziario non deve essere usata per demolire queste istituzioni, ma per ripristinare la loro autentica autorità. Invece di gettare disprezzo sui giudici e renderli capri espiatori del fallimento politico, il vero conservatorismo chiede una riforma prudente ma decisa che ripristini la fiducia dell’opinione pubblica senza distruggere la fibra istituzionale dello Stato.

Il populismo antigiuridico: una deviazione pericolosa

Purtroppo, quella che oggi viene definita “destra conservatrice” in Europa (e soprattutto nell’Europa dell’Est) è spesso una versione volgarizzata, populista e anti-establishment del conservatorismo. I partiti dei gruppi Patriot o Europa delle Nazioni Sovrane (come AfD o Rassemblement National) utilizzano costantemente nel loro discorso politico frasi come: “la giustizia è stata svenduta”, “i giudici sono controllati da Bruxelles”, “i giudici sono controllati dal sistema” o “il sistema è corrotto fino al midollo delle ossa”.

Secondo un recente sondaggio pubblico, solo il 27% degli elettori di questi partiti ha fiducia nella magistratura. Si tratta di un dato che non solo riflette la sfiducia dei cittadini dell’UE nelle istituzioni, ma anche di una strategia politica calcolata in cui la retorica anti-giustizia viene utilizzata come arma elettorale. Ma un vero conservatore non può assistere serenamente alla demolizione retorica delle istituzioni statali per ottenere un immediato vantaggio elettorale. Non si tratta di una “sana” ribellione contro gli eccessi progressisti, ma di un grave rischio che può portare all’anarchia. Sappiamo tutti che quando lo stato di diritto crolla, non è l’ordine nazionale a prevalere, ma la legge del più forte.

La Romania è il laboratorio sperimentale di una destra alla deriva

La situazione politica della Romania è emblematica di quanto sta accadendo a livello europeo. Il 65% dei cittadini ritiene che il sistema giudiziario sia controllato politicamente e la fiducia complessiva nel sistema è tra le più basse dell’UE. Allo stesso tempo, alcuni dei partiti rumeni che si dichiarano conservatori stanno promuovendo un discorso virulento anti-giustizia, anti-élite e anti-Bruxelles, orientandosi verso una versione di destra che è più tributaria delle frustrazioni popolari che dei valori conservatori. Per la Romania, la possibilità di una vera alternativa conservatrice non risiede nel rumore delle strade, ma nella costruzione di una destra morale, coerente e istituzionale. Una destra che difenda la famiglia da un lato e lo stato di diritto dall’altro. Un diritto che difenda la nazione, ma anche il giudice non influenzato politicamente. Un diritto che comprende che essere conservatori non significa lottare contro l’ordine, ma rafforzarlo con lucidità e fermezza per servire gli interessi dei cittadini.

Cosa fare? Una strategia di ricostruzione conservativa

Di fronte a queste sfide, il conservatorismo europeo ha una missione chiara: ripristinare la fiducia dei cittadini nella giustizia e nelle istituzioni, senza trasformarle in bastioni ideologici. Tra le altre cose, ciò significa combattere la corruzione senza creare isterismi mediatici. Non attraverso guerre culturali, ma attraverso regole chiare, meritocrazia e trasparenza. Le cosiddette nomine politiche in posizioni chiave della magistratura dovrebbero essere fatte in modo responsabile, sulla base della competenza e della reputazione, non dell’obbedienza. D’altro canto, è necessario enfatizzare l’educazione civica nello spirito del rispetto della legge, dell’autorità e dell’ordine – valori profondamente conservatori. I politici dovrebbero accettare il rifiuto della demagogia anti-establishment, anche quando questa fa guadagnare loro voti. Il conservatorismo ha bisogno di spina dorsale, non solo di sondaggi favorevoli.

Il conservatorismo europeo, non un istinto reazionario ma un atto di costruzione

Il conservatorismo non è nostalgia o paura. Si tratta di responsabilità nei confronti dell’eredità della civiltà europea, che non comprende solo cattedrali e famiglie, ma anche corti di giustizia indipendenti e rispettate. Il recente sondaggio Polling Europe ci mostra la nostra posizione, ma allo stesso tempo ci indica la direzione in cui dovremmo andare. Per questo motivo, ricostruire la fiducia dei cittadini nel sistema giudiziario richiede uno sforzo politico lucido, morale e coraggioso. È proprio per questo motivo che i veri conservatori devono essere in prima linea in questa ricostruzione, non come rivoluzionari di destra, ma come guardiani dell’ordine.